Sono interminabili ventisette anni per un genitore che aspetta il ritorno a casa della propria figlia. Era il 10 agosto 1996 quando una gita di famiglia sul Monte Faito si trasformava nel peggiore degli incubi per Maria e Catello, genitori di Angela Celentano. Quel giorno la loro figlia avrebbe probabilmente fatto perdere per sempre le sue tracce.
Negli anni i due coniugi hanno dimostrato una forza che in casi come questo è difficile dimostrare. Non hanno mai smesso di cercare la loro bambina. Qualunque indicazione, qualunque strada non è rimasta intentata. Sempre con la speranza di scrivere il lieto fine.
Non sono mancati nel corso del tempo sciacalli e mitomani che hanno imbastito la vicenda di depistaggi e menzogne. Alimentando l’angoscia di chi aspettava e continua a farlo.
Oggi è intervenuta una nuova delusione. È notizia di questa mattina come l’ultima pista seguita, quella della modella venezuelana, si sia rivelata un buco nell’acqua. Non è Angela la trentunenne del Sud America, che era risultata incredibilmente somigliante all’age progression e alle sorelle di Angela, Rosanna e Noemi.
Da tale angolo di visuale, non può certo confutarsi la prova genetica. Il Dna, infatti, è il nostro marchio di fabbrica, ereditato per il 50% dal padre e per il 50% alla madre. Dunque, in laboratorio è stato possibile escludere l’esistenza di un rapporto di filiazione tra la ragazza sudamericana e i coniugi Celentano. Dal momento che non è stata riscontrata compatibilità né con il Dna dell’uno né con il Dna dell’altro.
Ma dov’è allora Angela Celentano? La verità dopo così tanti anni è ancora lontana.
Dal canto mio, ho sempre sostenuto che la pista sudamericana non trovasse solide fondamenta. Purtroppo, i fatti mi hanno dato ragione.
La letteratura criminologica incasella la scomparsa dei minori in cinque principali categorie: rapimento da parte di un familiare, rapimento da parte di un non familiare, allontanamento volontario, abbandono di minore o accadimento accidentale che ne comporta la morte. Ritengo verosimile l’ipotesi che Angela Celentano sia stata rapita da qualcuno che conosceva. Da una persona che era con lei sul Monte Faito il 10 agosto 1996. Vale a dire il giorno della sua scomparsa. Una persona che Angela conosceva e della quale si è fidata a causa delle sue ingenuità di bambina. Per questo è verosimile ritenere che non abbia opposto la benché minima resistenza nell’allontanarsi con il suo rapitore. Difatti, è priva di fondamento la tesi che qualcuno possa aver improvvisato una sottrazione di minore sotto gli occhi dei genitori.
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