Gli animali che emigrano in inverno sono numerosi, alla ricerca di luoghi più caldi quando il clima diventa insostenibile per le loro caratteristiche vitali. La migrazione è una delle tante strategie peculiari degli esemplari della fauna: ci sono animali che infoltiscono il pelo, altri che in inverno vanno in letargo, e appunto quelli che migrano verso i paesi caldi, sia per via aerea, che per terra o attraverso i mari. Lo scopo principale è solitamente quello di ritirarsi in un luogo più idoneo per procreare, per poi ritornare verso il proprio habitat naturale dopo qualche mese: la migrazione è un viaggio lungo e faticoso, spesso irto di pericoli mortali, ma viene intrapreso da tempo immemore dalle specie della fauna, tramandandosi di generazione in generazione. Vediamo allora quali sono gli animali che migrano nei paesi caldi, le particolari ‘rotte’ che seguono tantissimi esemplari da molti secoli a questa parte.
Gli uccelli che migrano in inverno
Quando si pensa agli animali che migrano in inverno il primo pensiero corre agli uccelli, giacché sin da bambini ci insegnano come siano innanzitutto i volatili a cercare temperature più miti facendo rotta verso le zone meridionali della Terra. Nei cieli si possono osservare ad esempio le rondini e le cicogne, che di giorno intraprendono il lungo cammino aereo, riposando solo la notte, cercando un nuovo rifugio ben oltre lo stretto di Gibilterra e il Canale di Sicilia. Ma sono solo due esempi a noi comuni tra i tanti possibili: sono infatti migliaia in realtà le specie di uccelli che ogni anno si muovono in stormi percorrendo queste tratte, e scrutando verso l’alto è possibile ammirare lo spettacolo di questo popolo migratore, il simbolo per eccellenza nel regno animali di chi si sposta per via aerea in cerca di luoghi caldi. Ma vi sono anche mammiferi che migrano come i pipistrelli attraverso le rotte via aria, e tra gli insetti le farfalle, che si spostano in Africa settentrionale allo scopo di deporre le uova.
Animali che migrano via terra
Se la rotta aerea è percorsa come è logico principalmente dagli uccelli, gli animali che migrano via terra in inverno vedono numerosi esemplari preferire abbandonare i luoghi dove sono soliti procacciarsi cibo e rintanarsi, come le cime delle montagne, per dirigersi in direzione sud: è il caso ad esempio di renne, cervi e alci, che al contrario delle specie che vanno in letargo, come fossero animali che muoiono in autunno, adottano una strategia alternativa nel momento in cui l’ambiente circostante si fa più ostile per loro. Quando si parla di animali che migrano la scuola primaria mostra soprattutto l’esempio dei volatili, ma invero ci sono anche tanti mammiferi che migrano via terra, in particolare gli erbivori di grande taglia quali ad esempio caribù, gnu ed elefanti, che si spostano abitualmente lungo ampi tratti, a volte anche per interi anni di seguito, allo scopo di trovare cibo sufficiente alla sopravvivenza della comunità, e poi, proprio come gli uccelli, tornano nuovamente nel luogo d’origine.
In questo senso l’unico esempio che presenta tratti originali è la migrazione degli insetti, come le locuste o i coleotteri: qui vi è la prima generazione che si sposta, per dare vita ad una nuova poplazione. Solo dopo che la prima è morta la seconda generazione si sposta per compiere il viaggio di ritorno, come se il luogo di origine si tramandasse per via genetica.
Migrazione via mare per pesci e cetacei
Indubbiamente anche nelle acque si può assistere a fenomeni migratori, a partire dai cetacei: balene e balenottere percorrono lunghe distanze come conseguenza allo spostamento del krill, alimento essenziale per la loro dieta: in tempi recenti si assiste purtroppo sempre di più ad esemplari che si perdono durante la rotta migratoria, a causa dell’inquinamento e dei cambiamenti climatici. Tra gli animali che migrano attraversando gli oceani, il caso più affascinante è quello delle tartarughe, giacché al momento della deposizione delle uova le testuggini ritornano esattamente nello stesso luogo nel quale esse stesse sono nate, e sebbene possano essere trascorsi più di 30 anni da allora, ricordano perfettamente la rotta per raggiungerlo. E poi ci sono i pesci: salmoni, trote, anguille sono solo alcune delle tante specie che per riprodursi si spostano dalle acque dolci a quelle salate o viceversa. Spettacolare risulta essere in special modo la migrazione delle anguille, che si riversano nel Mar delle Antille per deporre uova e spermatozoi, da cui prenderà vita la nuova generazione.