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Anna Duritskaya, professione modella, dai media russi è considerata la fidanzata di Boris Nemtsov. Ha ventitre anni, e da quando è stato ucciso il leader dell’opposizione russa, il suo nome è rimbalzato un po’ ovunque. Interrogata più volte, alla fine ha dichiarato, seppur dopo alcune versioni contrastanti, di non aver visto i killer del suo compagno, e di non avere neppur fatto caso alla targa dell’auto su cui il sicari è poi risalito per far perdere le sue tracce. Ma chi è Anna Duritskaya? E quali dubbi continuano a circolare sul suo conto?
Anna Duritskaya si trovava con Boris Nemstov sul ponte nei pressi del Cremlino, quando l’uomo è stato raggiunto da un killer che lo ha freddato con quattro colpi prima di ritornare a bordo dell’auto da cui era sceso.
La giovane donna (ha 23 anni) di professione fa la modella e viene dall’Ucraina. Proprio questo dettaglio, e il fatto che si accompagnasse a Nemstov – uomo politico noto per la sua contrapposizione a Putin, proprio e anche per quanto riguarda la gestione della crisi in Ucraina – ha contribuito a metterla sotto ai riflettori. C’è chi sta dubitando della sua buona fede, dipingendola come una doppiogiochista che avrebbe ‘venduto’ il suo uomo. Ma c’è anche chi dice che lei, troppo ingenua, si sia lasciata trasportare in un ‘gioco’ più grande di lei e della sua giovane età. Che abbia fatto da esca?
La ragazza è stata intervistata, dopo gli interrogatori a cui è stata sottoposta dagli inquirenti, raccontando di non essersi accorta di nulla, durante la cena al ristorante precedente alla sparatoria. Nessuno li stava seguendo, non ha visto il killer perché proveniente da dietro, non ha notato la targa dell’auto su cui è salito il sicario. ‘Non voglio rispondere a domande su quello che è successo sul ponte, non ne voglio parlare, sono in una situazione psicologica particolarmente difficile‘, ha tagliato corto.
C’è da dire che la giovane, dagli inquirenti, è stata interrogata a lungo senza un avvocato, hanno perquisito la sua borsetta e scaricato i dati del suo smartphone: ‘Probabilmente le è stato fatto il test con la macchina della verità‘. Ma ‘Lei non c’entra nulla’, ha detto la madre.
Nel giorno dei funerali di Boris Nemstov (il 3 marzo 2015) Duritskaya ha lasciato la Russia per tornare in Ucraina e si è lamentata di tutto questo clamore intorno a lei: ‘Ho diritto di lasciare la Federazione Russa, non sono una sospettata ma una testimone che ha collaborato fornendo tutti gli elementi utili alle indagini‘, ha spiegato a chi le chiedeva perché tanta fretta di andare via, senza presiedere all’ultimo saluto al suo fidanzato.