Non bisogna mai sottovalutare questo fattore dell’annegamento. È così silenzioso che nessuno si accorge come avviene.
Se l’annegamento è un fatto silenzioso, le persone dall’altra parte sono chiamate ad avere una attenzione che si basa sullo vista e non sull’udito. Altro discorso, molto più importante, quando si tratta di bambini in acqua che potrebbero affogare in pochi secondi.
Quali sono le cause dell’annegamento?
L’annegamento è la terza causa di morte e non ci sono cause specifiche che possono portare a perdere la vita in acqua. Nella maggior parte dei casi può insorgere un malore, ci potrebbe essere un incidente oppure un comportamento stupido da parte del soggetto interessato.
In linea generale, si possono individuare queste cause reali che portano all’annegamento:
- La stanchezza dopo aver nuotato per tanto tempo, soprattutto se non si è allenati. Nella maggior parte dei casi, purtroppo, si tratta di situazioni di salvataggio impegnando tutte le forze al fine che una o più persone non anneghino (perdendo di conseguenza la vita);
- Anche l’alcol è una causa da non sottovalutare, con la congestione che prende il sopravvento. Mangiare e bere sono azioni sconsigliate e bisogna attendere i canoni 180 minuti – 3 ore – prima di entrare in acqua. Ci sono comunque diversi fattori da considerare, tra questi anche il fatto che un soggetto ubriaco non sia in grado di sostenersi in acqua a galla per poi annegare inesorabilmente;
- La stupidità degli individui che si buttano in acqua è certamente il fattore imprevedibile, quello che non si riesce a combattere. Dalla troppa sicurezza, al rischio non calcolato sino al volersi mettere in mostra possono portare ad incidenti e annegamento;
- Non essere capaci a nuotare e farlo ugualmente è una prassi comune. Stare a galla e fare qualche bracciata in piscina o dove si tocca è un discorso, ma in mare aperto con le condizioni che possono cambiare da un momento all’altro comporta un effetto domino devastante;
- Patologie o problemi di salute, che non possono essere previsti. In questo caso è una vera e propria tragedia che investe il soggetto protagonista.
Come accennato, ci possono essere varie cause di una morte per annegamento. Ma quando sono i bambini i protagonisti, a cosa devono fare attenzione i genitori?
Bambini e annegamento: a cosa fare attenzione?
Una volta che è stata fatta questa doverosa panoramica, si ricorda di come l’annegamento sia un’azione terribile e silenziosa. Se un bambino sta annegando non può chiedere aiuto, perché tra panico e acqua in bocca si ritrova solo a muovere le mani sino a quando non scompare dentro l’acqua.
L’unica cosa da fare è avere attenzione e mille occhi. Se un bambino gioca in acqua, i genitori devono stare sul bagnasciuga a controllare ogni loro azione. Si può stare anche sotto l’ombrellone, ma non con il cellulare in mano bensì pronti ad osservare il bambino.
I piccoli possono annegare anche con pochissima acqua, quindi non è bene fidarsi se è a pochi passi dalla riva.