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Un nuovo annuncio di lavoro di Burgez, pubblicato sulla pagina Facebook ufficiale ha fatto letteralmente infuriare i giovani italiani. Il motivo? A guardare i numerosissimi commenti si tratterebbe di un mix delirante di sessismo e razzismo (questa volta contro gli italiani), che in realtà nasconde, sempre a detta degli utenti, la volontà di sfruttare personale straniero, pagandolo poco e facendolo lavorare molto. Ma tra i commenti si nascondo anche persone che difendono Burgez per la sua serietà e altre ancora che sembrano aver colto nel messaggio una semplice strategia di marketing per far parlare di sé. Quale sarà la verità? A detta del titolare intervistato da Rolling Stones non si tratta di mera ironia, un fondo di verità, riguardo ai giovani italiani, ci sarebbe…
L’annuncio di Burgez pubblicato ieri e che in meno di 24 ore ha prodotto quasi 100 commenti e 77 condivisioni, dice testualmente:
‘Stiamo cercando una cassiera per Burgez (via Savona).
Se ci chiedete perché la maggior parte delle cassiere sono ragazze filippine vi rispondiamo perché le italiane il sabato hanno il moroso, il mercoledì hanno la palestra, la domenica la stanchezza, ecc.
Italiane, svegliatevi! Il lavoro c’è, siete voi che non ci siete.
Per chi avesse voglia davvero di lavorare scrivete a: joinourteam@burgez.com’.
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In realtà il messaggio non ricerca palesemente lavoratrici straniere, tuttavia sottolineando che soltanto le filippine sembrano disposte ad accettare orari di lavoro che prevedano anche il weekend, al di là di fidanzato e palestra, ha fatto letteralmente infuriare i lavoratori italiani. Molti si chiedono se la reale ragione del rifiuto dei connazionali non sia in realtà il frutto di condizioni di lavoro e remunerative inaccettabili. Rolling Stone ha intervistato telefonicamente Simone, in fondatore del punto vendita di Via Savona, quello che sta cercando personale: ‘Chi ci conosce sa che usiamo sempre una comunicazione provocatoria ma quel post rispecchia la realtà. Gli italiani ci chiedono il weekend libero: è ovvio che nel mondo della ristorazione si lavori durante il fine settimana’. Simone aggiunge: ‘Ci piacerebbe assumere personale italiano, ma spesso ci troviamo davanti a ragazzi ‘viziati’ dal proprio paese-chioccia, in cui i giovani credono di aver solo diritti e nessun dovere’ e difende l’annuncio pubblicato su Facebook respingendo ogni accusa di razzismo.
Gli utenti della rete però non l’hanno affatto presa bene, i commenti sono al vetriolo, ma Burgez non sembra lasciarsi intimidire e in diversi casi si prende anche il tempo di rispondere. Cristina scrive: ‘Complimenti per il fantastico annuncio razzista e sessista. Dovreste solo vergognarvi e invece fate pure gli spocchiosi arroganti. Prendete le filippine per pagarle due soldi, farle lavorare come muli, con contratti a chiamata, se sono fortunate. Gli italiani (donne e uomini) lavorano bene e tanto. Ma la scopa nel culo anche no!’.
E Burgez risponde con toni piuttosto coloriti: ‘Sono contratti nazionali, italiani o filippini o nigeriani non cambia nulla. Tutto in regola e tutto alla luce del sole. Ci spiace per la sua frustrazione ma noi siamo puliti, la scopa la usiamo bene, a noi piace usarla sul pavimento, non nel culo’.
Alessandro invece vorrebbe saperne di più: ‘Sarei curioso di vedere il contratto che offrite. Molti giovani italiani hanno voglia e bisogno di lavorare. Forse si sono solo rotti il cazzo di essere sottopagati e di non vedere riconosciuti i propri diritti fondamentali. Giusto per mettere i puntini sulle “i” a proclami vergognosi come questo… Troppo facile sparare sempre sui giovani!’.
E anche in questo caso, Burgez serve la sua risposta piccante: ‘Sai cosa c’è di peggiore di chi sottopaga i nostri giovani italiani? Le persone come te con la puzza sotto il naso: “Sarei curioso di vedere il contratto”. Chi te l’ha detto che noi non garantiamo i diritti fondamentali ai nostri ragazzi? “Proclami vergognosi”? Parli senza sapere e ti fai forza del fatto che non sai, perché se sapessi chiuderesti la bocca e ti nasconderesti in un angolino. A vergognarti della tua ignoranza esibita’.
Il rischio però per Burgez è dietro l’angolo e si chiama Tripadvisor, la vendetta rivisitata in chiave moderna: sono tanti infatti gli utenti che minacciano il punto vendita di ‘rifarsi’ con commenti ferocemente negativi sul noto portale in cui si commenta la qualità di ristoranti e pizzerie. E’ anche vero che molti oggi sanno che i giudizi culinari pubblicati su Tripadvisor spesso non sono realmente legati alla qualità delle portate consumate, ma a dissapori, vendette e molto altro ancora. Niente insomma a che vedere con la gastronomia.
Chi l’avrà vinta? Non ci resta che stare a guardare.
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