Anoressia: quali le cause scatenanti e la terapia? Il disturbo del comportamento alimentare in questione consiste nel controllare il proprio appetito, fino ad arrivare ad una diminuzione eccessiva del proprio peso corporeo. Chi è colpito da anoressia ha la paura di ingrassare, perché ha un’immagine distorta del proprio corpo. Ma da che cosa è scatenato questo disturbo? Ci si può curare adeguatamente? Vediamo di saperne di più.
Le cause scatenanti
Le cause scatenanti dell’anoressia spesso sono determinate da un cambiamento nello stile di vita. L’anoressia nervosa tende a coinvolgere più frequentemente ragazze adolescenti. Spesso sono proprio loro a voler seguire diete eccessive, per riuscire a raggiungere e a mantenere una forma ideale. Si tratta, quindi, di un approccio ossessivo nei confronti delle diete, dettato anche dalla grande considerazione che la società contemporanea attribuisce alla linea cosiddetta perfetta. Tuttavia il problema non interessa soltanto le ragazze, ma si può manifestare anche in donne adulte e uomini, che spesso si sottopongono ad un esercizio fisico estremo, cercando di dimagrire correndo o praticando altre attività fisiche.
Come anche nel caso della bulimia, la ricerca scientifica non è stata in grado di stabilire in maniera precisa quali sono le cause dell’anoressia. Si pensa che intervengano parecchi fattori. Per esempio, in genere gli anoressici sono dei pazienti che presentano alcuni tratti della personalità specifici, come una scarsa stima nei confronti del sé e una tendenza al perfezionismo. Alcune scoperte hanno fatto pensare che intervengano anche dei fattori genetici, una certa predisposizione familiare. Inoltre si è arrivati a capire che coloro che soffrono di anoressia presentano una quantità meno elevata di alcuni neurotrasmettitori, come la serotonina e la noradrenalina. L’anoressia può essere accompagnata da alcuni disturbi psichici, come il disturbo ossessivo-compulsivo o la tendenza alla bipolarità.
La terapia
La terapia dell’anoressia può essere effettuata tramite l’utilizzo di alcuni farmaci, come gli antidepressivi, che agiscono soprattutto contro la tendenza all’ossessività. La cura del disturbo, comunque, non può prescindere dal ricorso alla psicoterapia, che può essere individuale o familiare. Spesso si ricorre ad una terapia cognitivo-comportamentale, che serve a correggere alcune convinzioni e dei comportamenti del paziente. E’ fondamentale che si intervenga il più rapidamente possibile, perché soltanto tempestivamente si può rispondere con maggiore efficacia alla cura del problema. Alcuni pazienti hanno bisogno anche di essere ricoverati in ospedale, per bloccare la perdita di peso, che potrebbe rivelarsi pericolosa.
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