Oltre al movimento anarchico, in Italia c’è una compagine di antagonismo politico composta da No Tav, centri sociali e lotte studentesche.
Negli ultimi giorni, si sta parlando molto del caso Cospito e del movimento anarchico come antagonista della politica italiana. Gli anarchici, però, non sono gli unici a far parte del panorama dell’eversione interna: oltre ai militanti della A cerchiata, ci sono anche altre realtà che si oppongono al sistema, come i centri sociali, i No Tav, i movimenti studenteschi e quelli per la casa.
Antagonismo politico italiano: non solo anarchici
Il caso di Alfredo Cospito ha posto l’attenzione sull’antagonismo politico italiano e sulle realtà che ne fanno parte. Sul fronte dell’eversione interna, però, non bisogna considerare esclusivamente il movimento anarchico, di cui si sta parlando molto nelle ultime settimane.
In Italia, infatti, esistono diversi movimenti che esprimono, con forza, il proprio dissenso al sistema su diverse questioni, non solo politiche ma anche ambientali, sociali e culturali.
Tra questi, possiamo citare i movimenti studenteschi che portano avanti, ciclicamente, lotte su diverse tematiche, ma anche i No Tav che, da anni, si oppongono alla costruzione di infrastrutture che possono potenzialmente arrecare danni ai territori e all’ambiente.
Inoltre, bisogna anche considerare tutte le proteste che sono organizzate dai movimenti che lottano contro la repressione nelle carceri.
No Tav e movimenti studenteschi
I collettivi studenteschi portano avanti, mediante le proprie lotte, istanze antifasciste che si traducono anche in scontri come quello avvenuto ad ottobre all’Università La Sapienza di Roma, quando è stato ostacolato lo svolgimento di un convegno organizzato da Azione Universitaria.
I No Tav, nel corso degli anni, si sono opposti alla realizzazione di infrastrutture in specifici territori. In tal senso, si sono spesso scontrati con le forze dell’ordine in diverse occasioni.
Nella compagine dell’antagonismo politico italiano possiamo inserire anche le proteste portate avanti dagli ambientalisti radicali, come i Muos in Sicilia, oltre ai già citati No Tav.
Infine, citiamo i centri sociali spesso protagonisti di diversi incidenti che hanno avuto luogo in specifiche occasioni di stampo politico, diventate fulcro principale delle proprie lotte storiche. Uno dei centri sociali più attivi e conosciuti della realtà italiana è l’Askatasuna di Torino.
Movimenti che potrebbero convergere, potenzialmente, con la visione anarchica e che, per questo, sono costantemente monitorati, sia negli spostamenti che nelle manifestazioni. A questi, si aggiungono anche le occupazioni studentesche, nonché i movimenti per la casa.