Antartide ghiacciaio Thwaites: il suo scioglimento rischia di inondare la Terra

Thwaites

Antartide ghiacciaio Thwaites, scatta l’allerta: preparatevi ad un’ondata degna di un film catastrofico di Hollywood. Non bastassero i ripetuti allarmi di scioglimento dei ghiacciai del Polo Nord, anche l’altro emisfero bianco comincia a mostrare crepe e segni di cedimento al riscaldamento dei mari dovuto ai cambiamenti climatici: e così il gigante Thwaites, uno dei più importanti ammassi di ghiaccio dell’Antartide occidentale, si sta erodendo ad una velocità sempre più crescente, e le conseguenze potrebbero essere letali, arrivando secondo gli esperti a far innalzare i mari di oltre tre metri sommergendo le città costiere di mezzo mondo, Italia compresa.

Solo un’ipotesi catastrofista? Un pool di scienziati di Usa e Gran Bretagna sono pronte a vederci chiaro, partendo per una missione scientifica congiunta dal costo di svariati milioni di dollari per osservare da vicino Thwaites con i suoi circa cento chilometri protesi verso il mare, e una superficie di 182mila chilometri quadri. Sembra ormai acclarato che l’erosione stia avvenendo dalle fondamenta e con velocità crescente, e così dal 2018 la National Science Foundation americana e gli inglesi del Natural Environment Research Council uniranno le loro forze e competenze per i successivi 4 anni al fine di studiare gli eventi e poi tirare le somme per capire quanto c’è davvero da preoccuparsi: 25 milioni di dollari spesi tra navi, boe, sensori di temperatura sopra e sotto il ghiaccio, sottomarini robot, strumenti di rilevazione di ultima generazione ed altre diavolerie tecnologiche ultra sofisticate per andare lì dove l’uomo non mette solitamente piede, in uno dei luoghi più impervi e inaccessibili dell’intero pianeta, allo scopo di comprendere la gravità delle conseguenze del suo possibile scioglimento.

Nel peggiore dei casi ci vorrà un decennio prima che Thwaites diventi veramente instabile, ma le conseguenze potrebbero essere assai più drammatiche rispetto a quanto accade da svariati anni al Polo Nord: se il ghiacciaio dovesse scomparire, sarebbe infatti come far saltare un tappo che mantiene fermo il ghiaccio antartico delle aree più interne, che a quel punto si riverserebbe in mare sciogliendosi a sua volta. A differenza dell’Artico, in cui il ghiaccio galleggiante è formato da acqua salata, l’impatto dell’acqua dolce del Polo Sud contribuirebbe all’innalzamento dei mari, con danni irreparabili: avremmo città sommerse dalle acque come già ipotizzato da alcuni studi recenti, con un impatto a dir poco devastante sul pianeta per come lo abbiamo conosciuto fino ad oggi. Negli ultimi sei anni la massa disciolta dal Thwaites si è raddoppiata: si troverà davvero il modo per arrestare questo preoccupante fenomeno? Le lancette dell’ora X avanzano inesorabilmente.

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