E’ cieco Anthony Andaloro, e per questo è il primo ‘blind chef’ italiano che cucina al buio e offre ai suoi clienti delle vere e proprie esperienze sensoriali durante il pranzo o la cena. Il cuoco non vedente è siciliano, ha 48 anni e viene da Milazzo, in provincia di Messina. Il suo sogno? Partecipare a Masterchef.
La malattia di Stargardt che lo ha colpito lo ha lasciato cieco, ma Anthony Andaloro non si è dato per vinto, continuando a impegnarsi per diventare un cuoco professionista partecipando ai corsi del centro Helen Keller. Insieme a Gianni Tota, celebre cuoco dei vip conosciuto quasi per caso, organizza ora delle ‘cene sensoriali’. ‘Cucinare al buio non è facile. Uso la creatività‘, dice orgoglioso il cuoco Andaloro.
Nei locali dove Anthony cucina, infatti, i clienti si affidano solo a quattro sensi per capire che tipo di cibo abbiano nel piatto, mangiando in una stanza buia e senza conoscere il menù. Dove va a finire il ricavato di queste cene? Risponde il cuoco: ‘Lo devolviamo a Horus Technology, un progetto che nasce da tre ragazzi giovanissimi: Saverio Murgia, Luca Nardelli e Benedetta Magri. Hanno inventato un dispositivo innovativo, volto a migliorare la vita di persone ipovedenti o cieche‘.
Anthony ha pure creato ‘Oltre al buio’, associazione che si occupa di organizzare serate raccogliendo fondi per progetti a favore di bambini non vedenti.
Il suo sogno nel cassetto ora è quello di partecipare al programma televisivo Masterchef. ‘Prima di fare lo chef ero maestro decoratore di arte del Settecento all’Accademia di Brera. Ma poi ho dovuto ovviamente lasciare. Mi manca moltissimo il mio lavoro. Ora però cerco di creare in cucina. Ho sempre avuto la passione per la cucina e ho cercato di creare questo personaggio. L’ispirazione è venuta dalla vittoria della blind chef Christine Ha a Masterchef America. Diciamo che non mi reputo un grande chef, perché al buio non è facile. Sfido chiunque a cucinare con un benda‘.