L’Antitrust ha aperto diverse istruttorie su diverse società che si occupano della fornitura di luce e gas.
L’Antitrust ha avviato varie istruttorie nei confronti di diverse società che si occupano della fornitura di luce e gas. Tra queste ci sono Eni, Enel, Engie, Acea, Edison e Hera. Il provvedimento fa riferimento alle modifiche unilaterali, presumibilmente effettuate dalle stesse, in relazione al prezzo delle stesse forniture.
L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha messo in atto diverse istruttorie nei confronti di varie società di fornitura di luce e gas, le quali, secondo quanto emerge, avrebbero modificato unilateralmente il prezzo di luce e gas sul mercato libero.
Pertanto, sono stati avviati dei provvedimenti cautelari nei confronti di varie società che si occupano della fornitura di tale materie, occupando l’80% del mercato. Tra queste, annoveriamo Enel, Eni, Hera, Engie, Edison e Acea.
Oltre alla modifica del prezzo delle forniture di gas naturale ed energia elettrica, l’Antitrust sta esaminando anche le varie proposte di rinnovo delle condizioni contrattuali che, pare, sarebbero in contrato con l’articolo 3 del Dl Aiuti Bis, che sospende fino al 30 aprile 2023 la possibilità per le società di effettuare modifiche dei prezzi dopo l’entrata in vigore del decreto.
Tali provvedimenti si sommano a quelli già intrapresi nei confronti di altre società di forniture di luce e gas, come Dolomiti, E.On, Iren e Iberdrola: un’attività preistruttoria, quella avviata dal garante, che coinvolge 25 imprese, metà delle quali ha rispettato le disposizioni di legge, previste dal dl Aiuti bis, ossia procedendo alla revoca degli aumenti applicati in maniera illecita.
Nello specifico, ad Acea è contestata, oltre la mancata sospensione delle comunicazione di modifica delle condizioni economiche contrattuali, anche il mancato perfezionamento delle comunicazioni di modifica del prezzo della fornitura, inviate prima dell’entrata in vigore del decreto Aiuti bis.
In totale, si stimano 7.546.963 soggetti raggiunti dalle modifiche economiche e contrattuali, tra consumatori, microimprese e condomini, 2.667.127 avrebbero, nei fatti, già subito la modifica ingiustificata dei prezzi.
Pertanto, al fine di allinearsi alle nuove condizioni economiche, le imprese dovranno ripristinare i prezzi che erano in vigore prima dell’attuazione del decreto Aiuti bis e comunicare all’Autorità le varie misure che saranno attuate in tal senso. Infine, entro sette giorni le stesse imprese avranno la possibilità di difendersi: spetterà all’Autorità decidere se applicare o meno i provvedimenti cautelari previsti.
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