L’attrice slovacca, Antonia Liskova, ha raccontato il suo arrivo in Italia e il periodo difficile vissuto quasi da clandestina. Varcati i confini del Paese quando ancora non esisteva l’Unione Europea, la protagonista del film ‘Sconnessi’ ha faticato molto per raggiungere il successo, facendo lavori umili, mettendoci il doppio dell’impegno previsto e dimostrando di essere non solo un bell’involucro, ma anche una donna pensante.
Intervistata a Effetto Notte su TV2000, Antonia Liskova ha ripercorso i primi passi della sua carriera dimostrando l’enorme affetto che la lega all’Italia, Paese che l’ha accolta quando aveva solo diciotto anni e che le ha permesso di diventare una nota attrice di cinema, tv e teatro. Un percorso non sempre facile che la Liskova paragona ad un ‘triplo salto mortale’ e durante il quale ha pensato – più e più volte – di non potercela fare. Invece, dopo aver lavorato come cameriera e, poi, come modella, la slovacca è riuscita ad ottenere la prima parte nella mini serie per il piccolo schermo Le ragazze di Piazza di Spagna nel 1998.
‘Ho sempre pensato di aver fatto un triplo salto mortale vivendo qui in Italia perché quando sono arrivata io erano dei tempi un po’ complicati’ – ha raccontato la Liskova ai microfoni di TV2000 – ‘Non c’era l’Unione Europea, le frontiere non erano così libere…quindi ho vissuto un po’ da clandestina’.
Un inizio abbastanza difficile, dunque, per l’attrice che ai tempi firmava contratti con la speranza di rimanere in Italia e dimostrare di non essere un peso per lo Stato.
‘Ho dovuto dimostrare tanto perché sono donna’ – ha continuato Antonia Liskova che, prima di raggiungere il successo, ha vissuto dei momenti difficili durante i quali ‘si è sentita spesso stanca’ e ha pensato di mollare.
Poi, però, sono arrivati i primi successi grazie alle serie tv come Don Matteo 2, Incantesimo 6 o Sospetti, e ai registi che l’hanno scelta per film come C’era un cinese in coma, Promessa d’amore e Una donna per amica.
L’attrice, però, riconosce all’Italia una grande apertura rispetto al suo Paese di origine e ringrazia lo Stato e la popolazione che l’hanno accolta per averle insegnato a vivere con maggiore leggerezza.
‘Arrivavo da una realtà cupa e pesante’ – ha spiegato a Effetto Notte, concludendo l’intervista con un vero e proprio attestato di stima nei confronti del Bel Paese.
‘All’Italia devo tantissimo, forse la amo un po’ più di voi’ – ha asserito – ‘Perché io me la sono conquistata e la amo sempre di più. Più è in difficoltà, più le voglio bene’.
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