Ormai è ufficiale: Antonio Conte è il nuovo allenatore della nazionale di calcio italiana. Sta per uscire l’ufficialità che racconterà dei dettagli dello stipendio che però dovrebbe aggirarsi intorno ai 3.5 milioni di euro (Prandelli ne percepiva 1.7 milioni) per due anni, circa quanto già gli veniva corrisposto dalla Juventus. L’ok definitivo è arrivato dagli sponsor, soprattutto dalla Puma che ha confermato di voler sostenere la FIGC aggiungendo i 2 milioni ai 1.6 milioni messi sul piatto dalla federazione. È la prima vittoria “politica” dell’indesiderato Tavecchio, che però ha portato a termine un lavoro già iniziato prima di lui. Il primo obiettivo è quello degli Europei di calcio del 2016, poi il contratto scadrà. Sarà rinnovato per la caccia ai Mondiali, magari con una bella prestazione in cascina?
lascia la Juventus, separazione consensuale
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Antonio Conte non è più l’allenatore della Juventus: dopo tre anni ricchi di successi, con il tris in campionato, la società e il tecnico si separano in modo consensuale e civile. E mentre già si fanno i nomi dei possibili sostituti come Massimiliano Allegri o Roberto Mancini, si cerca quale possa essere la vera causa di questa notizia shock. Andrea Agnelli ha commentato: “Sono stati tre anni indimenticabili e pieni di vittorie – si legge – ma di fronte a sentimenti personali anche un Presidente deve fare un passo indietro. Ora si riparte da zero”. Più che probabile che le divergenze sul mercato siano state decisive: sfumati gli accordi con Cuadrado e Sanchez, non è stato molto gradito l’ormai ufficiale acquisto di Evra e al tempo stesso il possibile addio di Vidal che potrebbe finire al Manchester United. Chi sarà il mister della Juve per il prossimo anno?
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La firma fino a giugno 2015
Antonio Conte sarà l’allenatore della Juventus anche per la prossima stagione di Serie A 2014/15: dopo un incontro di tre ore con Andrea Agnelli in luogo segretissimo (la residenza del presidente alla Mandria?) il mister bianconero ha confermato la volontà di rimanere, anche se solo per un anno. La Juve ha poi pubblicato l’accordo con un tweet piuttosto asciutto e semplice: “Stagione 2014/15: allenatore Antonio Conte” senza aggiungere altro. Non si è specificato l’ammontare dello stipendio così come eventuali opzioni per il prolungamento negli anni successivi. La paura dei tifosi può diventare quasi una certezza: fra un anno esatto, qualsiasi sia il futuro di Conte, potrebbe essere davvero agli sgoccioli l’esperienza bianconera, in cui Conte ha vinto tutto ciò che poteva vincere. Il gelo nel calore della festa: le parole di Antonio Conte rimbombano ancora nella mente dei tifosi ancora ebbra di felicità dopo lo storico tris in campionato e la corsa verso il record di punti portata a termine con 102. L’allenatore della Juventus incuteva inquietudine nei cuori dei suoi adepti affermando che “Andranno fatte attente valutazioni, vedremo, voglio il bene della squadra e sono e sarò sempre juventino“. Poi aveva anche rincarato la dose aggiungendo che: “Ciò che abbiamo fatto e raggiunto in questi tre anni è difficilmente ripetibile” e poi scendendo ancora nello specifico: “L’Europa? Non mangi in un ristorante da 100 euro con 10 euro“. E la mente ritorna alle frasi di Mourinho appena dopo il triplete con l’Inter.
LA CLASSIFICA FINALE DELLA SERIE A
Il cuore sovrasta la ragione nei tifosi, ma non si deve dimenticare che allenatori e giocatori sono professionisti e non figli o partner che possono diventare ingrati e traditori. Ma non è semplice da digerire: spesso accade che il momento peggiore è quando tutto sembra perfetto, come dopo la conquista del terzo scudetto con il record di punti ancora da completare. Nella gioia immensa emergevano nuovi stimoli, come una vocina dentro il trascinatore che abbraccia compagni e staff ma con lo sguardo è già oltre l’orizzonte, verso nuovi traguardi. Certo anche nuovi ingaggi, inutile negarlo, ma non si può biasimare l’ambizione di un vincente. E così Conte poteva abbandonare la nave dopo averla portata a scoprire un nuovo Continente.
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Certo, nelle sue parole si leggeva anche una certa “motivazione” dei non-successi europei dovuti a un organico che in Italia “spacca” ma che all’estero è sovrastato per qualità e quantità di gioco. Ma non poteva e non doveva essere l’unica spiegazione di un’uscita così prematura dalla Champions League oltre che un’occasione ghiottissima persa in Europa League col pareggio in casa e in superiorità numerica contro il Benfica in semifinale prima della finalissima allo Juventus Stadium. Conte è apparso stanco e forse anche un po’ sazio: di sicuro la potenzialità di fare bene in Europa dovrebbe essere un grande stimolo, forse non abbastanza visto un budget comunque non esagerato?
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Il mister aveva comunque sottolineato il lavoro eccellente della squadra: “Hanno mostrato voglia di vincere anche oggi, mi prendo il merito per aver trasmesso loro questa mentalità. Sono orgoglioso di poter dire di aver vinto 100 volte su questa panchina, abbiamo conquistato 267 punti in tre anni, quasi 90 a stagione e non è facile migliorare“. Poi il fendente: “Andranno fatte valutazioni e vedremo. Non è facile andare a vincere in Europa, ci vuole tempo. Sono stati anni stancanti e solo chi è stato con me sa quanto ci abbiamo messo. Sono Juventino da sempre e sempre lo sarò, ho un rapporto di amicizia con presidente e direttore. Vedremo se ho la forza di andare avanti“. Cosa succederà a Luglio 2015?
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