Di tutto per non aumentare il debito pubblico, poi si valuterà il da farsi. Antonio Tajani non esclude una Manovra con più deficit: “Siamo difronte a un’emergenza”.
Antonio Tajani non respinge l’idea di una Manovra con più deficit. E’ quanto ha dichiarato da New York in riposta ai cronisti. Il ministro degli Esteri sulle difficoltà della legge di fine anno, in una “situazione di emergenza che non è dipesa dalle responsabilità dell’Italia”. Anche il ministro dell’Economia sulla manovra afferma: “Le richieste sono tante, ma bisogna in sostanza fare quadrare i conti“.
Non sarà compito facile per l’esecutivo quest’anno approcciarsi alla legge di bilancio di fine anno. Entro dicembre 2023 il governo di Giorgia Meloni dovrà presentare una Manovra molto delicata, sia per il momento di crisi del Paese che per la situazione di difficoltà generale. Insomma, c’è da intervenire su temi ben precisi, ma non si arriverà ai quasi 40 miliardi di richieste tra partiti di maggioranza (soprattutto) ministri e capigruppo. A disposizione potrebbero esserci circa 30 miliardi.
Su questo tema è intervenuto da New York Antonio Tajani, che non ha escluso come la Manovra di fatto potrebbe arrivare con più deficit. Non si vuole però da Roma intaccare il debito pubblico, anche se l’inflazione, l’aumento delle materie prime, la guerra in Ucraina – mentre la Fed ha deciso di lasciare invariati i tassi di interesse nella serata di oggi – sembrano rappresentare il classico dito nella piaga. In questo senso, dice il vicepremier dagli States, l’Europa dovrà farsi trovare pronta: “In Europa la giusta comprensione, ma bisogna essere ottimisti e lavorare”.
Ammette le difficoltà insomma il ministro degli Esteri, ma prova ad essere anche ottimista: “Bisogna lavorare e non cadere nel panico. No all’allarmismo, che peggiora la situazione“. Uno scenario, dice il leader di Forza Italia, che si sta configurando in tutta Europa quello della crisi: “Guardate la Germania, noi non siamo in recessione, la nostra crescita è dello 0,8% e dello 0,9%, prima dell’1%, mentre la Germania è sotto lo zero“.
Anche il ministro dell’Economia ha predicato calma sul tema manovra finanziaria. Secondo Giancarlo Giorgetti le richieste per la prossima legge di bilancio sono tante, ma bisogna in sostanza fare quadrare i conti.
Nella giornata di ieri il ministro alla domanda: “A che punto siamo con la manovra” aveva risposto scherzando: “In alto mare“. Ma la riposta seppur beffarda non si allontanerebbe tanto dalla realtà. Poi Giorgetti ritorna serio e afferma che bisognerà attendere una settimana per la valutazione Nadef, con la nota di aggiornamento dei conti pubblici. Queste cifre diventano molto importanti soprattutto in prospettiva manovra.
Sulle richieste dei partiti e dei ministri invece, dice che l’andare oltre le possibilità è una costante di ogni governo, ma che poi nel bilancio si deve tirare una linea e oltre quella non si deve andare. Il Parlamento, spiega Giorgetti, approverà il numero di deficit che sta sotto la linea, poi si presenteranno in Europa i dati. Successivamente ci saranno le approvazioni di Bruxelles, che dovrà farsi garante per una politica fiscale prudente, dice ancora Giorgetti.
Ciò che spaventa il ministro dell’Economia è oltre il giudizio dell’Ue però, la valutazione dei marcati che il debito lo comparano “Tutte le mattine ho il problema di rendere il nostro debito pubblico (ossia i titoli di Stato, ndr) accattivante per convincere la gente a comprarlo”.
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