L’anziana avrebbe contratto la legionella proprio nella casa di riposo di cui era ospite. L’episodio risale ad alcune settimane fa, ma il decesso è sopraggiunto soltanto alcuni giorni fa.
Il dipartimento di igiene e sanità pubblica dell’Ausl di Rimini ha subito imposto una serie di prescrizioni e trattamenti anti-legionella ai gestori della casa di riposo.
La legionella è un genere di batteri gram-negativi, noti per causare una grave infezione polmonare chiamata legionellosi o malattia del legionario. Questi batteri sono presenti nell’ambiente, soprattutto in acque dolci come fiumi, laghi e sorgenti termali. La trasmissione avviene principalmente attraverso l’inalazione di aerosol contaminati, ad esempio tramite docce, fontane o impianti di condizionamento dell’aria.
La legionellosi può manifestarsi con sintomi simili a quelli dell’influenza, come febbre, tosse, difficoltà respiratorie e dolori muscolari. In alcuni casi, può progredire a una forma più grave chiamata polmonite da legionella, che richiede un trattamento tempestivo con antibiotici.
È importante prendere precauzioni per prevenire l’esposizione alla legionella, soprattutto in strutture come case di riposo, hotel e ospedali, dove gli aerosol possono diffondere il batterio. La disinfezione regolare degli impianti idrici e il monitoraggio della qualità dell’acqua sono fondamentali per prevenire la diffusione della legionella.
L’anziana ospite di una casa di riposo di Bellaria, nel Riminese, è deceduta a causa delle complicazioni dovute all’infezione da legionella, contratta proprio all’interno della struttura. L’episodio è avvenuto alcune settimane fa, a luglio. Il dipartimento di igiene e sanità pubblica dell’Ausl ha subito imposto una serie di prescrizioni e trattamenti anti-legionella ai gestori della casa di riposo. Sulla base di questo provvedimento, il Comune di Bellaria ha emesso un’ordinanza affinché i gestori mettessero in atto tutti gli interventi necessari per ridurre il rischio di infezione per gli altri ospiti.
La struttura ha richiesto una proroga di dieci giorni per completare gli interventi, dopo quelli più urgenti realizzati subito dopo che il caso è venuto alla luce. Fortunatamente, nessun altro ospite della struttura ha contratto l’infezione.
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