La puntualità svizzera è proverbiale ma la notizia dell’anziana multata perché è salita sul bus con 4 minuti di anticipo rispetto a quanto stabilito dal suo abbonamento orario ha fatto gridare molti allo ‘scandalo’. Perché se è vero che il regolamento dei trasporti pubblici in Svizzera è chiaro – e tutti sono tenuti a rispettarlo – è altrettanto vero che sarebbe bastato un po’ di buon senso da parte del controllore per evitare una sanzione alla signora che comunque era in possesso di regolare ticket.
L’anziana signora di 92 anni, con in mano il suo abbonamento regolare che le permette di accedere ai mezzi pubblici dalle 9 del mattino, era salita a bordo di un bus già arrivato alla sua fermata con qualche minuto di anticipo.
I media svizzeri riportano infatti che il bus su cui la donna è salita era quello delle 9, ma a quanto pare lo stesso bus era arrivato in anticipo alla fermata dove è salita la signora. E questo perché alle fermate precedenti non vi erano passeggeri da fare scendere o dal salire, dunque il bus non si è dovuto fermare, guadagnando alcuni minuti rispetto alla tabella di marcia.
Il controllore (forse un po’ troppo zelante) che è salito a bordo subito dopo ha trovato la nonnina seduta in attesa che il mezzo partisse e le ha chiesto il biglietto. Lei allora gli ha consegnato il suo abbonamento orario.
Abbonamento che ufficialmente le permette la corsa dalle nove del mattino in poi. Erano le 8:56 e quindi il controllore ha fatto scattare la sanzione di ben 100 franchi svizzeri (che equivalgono a circa 89 euro).
La signora ha ammesso davanti ai cronisti che le hanno chiesto informazioni sulla vicenda: “La regola è corretta, ma mi sono arrabbiata un bel po’ perché mi sarei aspettata che mi venissero incontro”, anche perché, lo ricordiamo, il bus non era ancora partito, quindi la signora a bordo ‘tecnicamente’ non stava sfruttando la corsa, ma si era solo seduta sul bus dato che lo stesso era arrivato alla fermata con 4 minuti di anticipo.
Dopo il ‘caos social’ generato dalla condivisione della storia dell’anziana multata sul bus a Winterthur, Zurigo, un portavoce della compagnia di trasporti svizzera è intervenuto ancora sulla faccenda, che ormai risale allo scorso sette agosto, ma che è tornata alla ribalta proprio grazie a Facebook, e ha ammesso che ”un controllore può, talvolta, chiudere un occhio. Ma ci vuole una linea chiara altrimenti potrebbero innescarsi discussioni che impedirebbero i normali controlli a bordo dei bus”.
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