Triste storia che arriva dalla Gran Bretagna e più precisamente dal Kent con una settantenne chiamata Susan Baines deceduta all’ospedale in seguito a un grave caso di ipotermia. La causa della morte dell’anziana sta nel fatto che la signora viveva in un abitazione – una casa popolare – sprovvista di sistema di riscaldamento nonostante i precedenti casi di malore e numerose segnalazioni al responsabili dei servizi sociali. Ritrovata con una temperatura corporea di 29,5 gradi e subito ricoverata, la settantenne purtroppo non è riuscita a sopravvivere.
La protagonista di questa settantenne triste vicenda avvenuta lo scorso inverno era già in passato stata ricoverata per casi di ipotermia, l’ultimo episodio è stato fatale. La signora viveva in una casa popolare nel Kent da ormai 25 anni ed è un quarto di secolo doveva sopravvivere agli inverni molto rigidi senza un vero e proprio sistema di riscaldamento.
Il precedente e le segnalazioni inascoltate
Gira sui social la foto della signora ricoverata già nel 2015 in seguito a ipotermia. Quella volta era sopravvissuta, ma nei giorni scorsi purtroppo il freddo ha avuto la meglio sul suo fisico già provato.
A rendere il tutto ancora più inaccettabile il fatto che la morte della signora sia arrivata per via di un comportamento assai superficiale delle autorità municipali che non hanno aggiustato il sistema di riscaldamento della casa popolare dove lei viveva.
Susan Baines died after being found with hypothermia in council home https://t.co/88xcQRr9SX pic.twitter.com/yWQq8tuprC
— Siglov Freudivan (@DerangedRadio) 13 novembre 2018
La famiglia aveva avvertito dell’assenza di termosifoni in casa e al contempo il municipio, dopo un sopralluogo lo scorso luglio, ha deciso di spegnere i radiatori elettrici perché considerati inadatti, lasciandola completamente al freddo. La piccolo stufetta affidata era troppo debole e l’anziana era spaventata da eventuali fiamme e incendi, così non l’ha utilizzata.
Al contempo, i lavori per realizzare finalmente un sistema di riscaldamento casalingo erano stati posticipati numerose volte per questioni burocratiche e di sicurezza data la presenza di amianto da gestire. Ritardi e comunicazioni spesso non ottimali che hanno portato alla tragica morte di una settantenne e che, si spera, serva quantomeno da monito affinché questo non si ripeta più.