Lauretta Toffoli, anziana di 74 anni, è stata trovata morta sabato a Udine, nel suo appartamento, con ferite da arma da taglio. Fermato il vicino di casa.
Vediamo la ricostruzione.
I fatti
Ci troviamo a Udine, dove sabato 7 maggio è stato rinvenuto il corpo senza vita della signora, seminudo e con ferite da arma da taglio. Una morte violenta per una donna che invece, a detta di chi la conosceva, era un’anziana signora tranquilla e pacifica.
La vittima, Lauretta Toffoli, è stata ritrovata nel primo pomeriggio di sabato, dal figlio che si era recato in visita, all’interno del suo appartamento al secondo piano di una palazzina Ater, in Via della Valle.
Oltre allo stato spiacevole del corpo di Lauretta, pieno di tagli, anche la casa versava in condizioni pessime e c’erano segni di colluttazione ovunque.
Le indagini
Dopo l’allarme del figlio, la Squadra Mobile di Udine e la Polizia Scientifica si sono mosse subito, isolando la zona per rilievi e accertamenti.
I sospetti si sono concentrati subito sul vicino di casa, il quarantenne Vincenzo Paglialonga, che proprio nella giornata di sabato era stato arrestato per evasione dagli arresti domiciliari e nei confronti dell’uomo, che in prigione si è avvalso della facoltà di non rispondere, sono emersi indizi molto gravi.
Non solo il vicino di casa è conosciuto alle forze dell’ordine, anche lo stesso figlio che ha rinvenuto l’anziana donna, una dei precedenti. Nel 2019 infatti, l’aveva accoltellata all’addome per poi avvisare i Carabinieri ed essere arrestato con l’accusa di tentato omicidio. L’anno seguente venne assolto perché, secondo quanto emerso dalla perizia psichiatrica, era incapace di intendere e di volere.
I sospetti sul vicino di casa
Le indagini quindi si concentrano principalmente sul vicino di casa, poiché secondo alcune fonti investigative, Paglialonga aveva rapinato in passato la palazzina dove risiedeva e in quell’occasione aveva sottratto portafogli e cellulare minacciando una vicina con la scacciacani.
La refurtiva è stata poi nascosta in un appartamento nelle vicinanze dove non abitava nessuno e poteva introdursi dalla terrazza. Le forze dell’ordine lo scoprirono e procedettero all’arresto ma, a causa delle gravi condizioni fisiche venne posto ai domiciliari, da cui evase.
Nuovamente, venne arrestato e a quel punto, l’autorità giudiziaria decise di aggravare la misura degli arresti domiciliari perché non erano stati rispettati e quindi dispose la custodia cautelare in carcere.
Paglialonga ha trascorso più di 3 mesi nel carcere di Pordenone, da dove è uscito nei giorni scorsi a causa del peggioramento dello stato di salute non poteva più affrontare la detenzione.
È tornato quindi nella sua abitazione ad Udine, agli arresti domiciliari, intorno alle 16 di venerdì 7 maggio, mentre secondo il medico legale, Lauretta Toffoli sarebbe morta fra l’una e le due di notte.