Un’emergenza che, purtroppo, è ancora presente nel nostro Paese e, per la quale, è sempre bene stare in allerta, soprattutto se si è persone anziane. E, infatti, proprio verso di loro che sono i più vulnerabili, i malintenzionati sono in agguato.
È bene sapere come difendersi e, allo stesso tempo, “educare gli anziani” a proteggersi da ogni eventuale tipo di truffa. Vediamo come.
Molti ne sono vittime e, spesso, si vergognano anche di denunciare perché, pensano, di esser stati raggirati nella maniera più sciocca che esista. Ma non è e non deve essere così: anche la più piccola delle truffe fatta agli anziani deve esser segnalata e denunciata alle Forze dell’ordine per permettere a queste ultime di agire e difendere tutti coloro che ne sono stati vittime.
Le truffe agli anziani, purtroppo, sono un fenomeno in crescita in Italia. C’è chi approfitta della loro solitudine, dell’assenza o della lontananza dagli affetti, per raggirarli nella maniera più subdola e brutta che possa esistere, facendo leva proprio sui loro sentimenti. Chi fa truffe agli anziani, molto spesso, è uno specialista, che conosce e sa quali sono i punti deboli della sua vittima.
Dai più classici “finti tecnici” di luce e gas, agli impiegati delle Poste, fino ai possibili amici di nipoti o altri parenti. Per questo, le Forze dell’ordine, più volte all’anno, mettono in guardia gli anziani, facendo con loro incontri anche nei loro punti di aggregazione, nelle parrocchie, per aiutarli a sfuggire a questi criminali senza scrupoli.
Il dirigente della sezione reati contro il patrimonio della Squadra Mobile di Roma, Mennini, in un’intervista, ha dichiarato che, nella sola città di Roma, si registrano una media di 5 casi di truffa al giorno e circa 100 truffe in un solo mese. Tutte aventi come ignara vittima un anziano.
Roma ha numeri elevati, ma anche, purtroppo, in altre città italiane tendono a registrati fenomeni di questo tipo. Chi è solo, è più vulnerabile. Quanto sono i truffatori che si fingono, al telefono, “falsi nipoti”, raccontano di avere problemi economici o con la giustizia e, infine, dicono di aver bisogno di soldi subito. Da lì, poi, il famigerato “amico” che verrà a prendere la somma pattuita.
Lo scopo è quello di tenere l’anziano al telefono quanto più tempo possibile, fino a quando un complice non arriva all’abitazione dell’ignara vittima. Non gli dà il tempo di ripensarci e si fa consegnare ciò di cui ha bisogno e che gli ha appena detto al telefono. L’anziano consegna, pensando di fare una buona azione a quel famoso “nipote”, ma poi si rende conto di esser stato truffato e che è tutta una messinscena.
È possibile, quindi, aiutare gli anziani a difendersi? Sì, e lo stesso dirigente Mannini lo spiega: “Non rimanere soli in casa e, se possibile, farsi scudo con familiari o con un badante. Non aprire mai agli sconosciuti e, anche al telefono, pensare una volta in più. E’ difficile, soprattutto quando si è soli, ma bisogna farlo”.
La truffa che arriva alla porta con il “classico tecnico” di luce o gas è quella più in voga: “Prima di aprire si dice alla persona: aspetti che chiamo l’ente e verifico. A quel punto è sicuro che i ladri scappano” – spiega Mannini. Infatti, raramente le aziende fornitrici di luce e gas mandano, all’improvviso, impiegati a casa dei loro clienti, senza un notevole preavviso.
Un buon decalogo di aiuto a tutti gli anziani.
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