Il tribunale ha disposto la custodia cautelare per la figlia e il genero di Giuseppe Pedrazzini, L’uomo di 77 anni, trovato morto in un pozzo a Toano, Reggio Emilia lo scorso 12 maggio.
Si è aggravata la posizione degli imputati. Dopo la morte di Giuseppe Pedrazzini, 77 anni, trovato morto lo scorso 12 maggio in un pozzo vicino casa a Toano, per la figlia Silvia e per il genero Riccardo Guida, erano stati disposti l’obbligo di firma e di dimora. Adesso il tribunale di Bologna ha disposto la custodia cautelare in carcere.
Giuseppe Pedrazzini, custodia cautelare per la figlia e il genero
Era stato trovato morto in un pozzo, lo scorso 12 maggio, dopo essere stato dichiarato disperso. Dopo il ritrovamento di Giuseppe Pedrazzini, 77 anni residente a Toano, erano stati arrestati e poi scarcerati la moglie, Marta Ghilardini, la figlia Silvia e il genero Riccardo Guida.
Figlia e genero avevano inoltre dichiarato, nelle prime fasi, che era stata la moglie di Pedrazzini, definita una madre malvagia, a uccidere il marito tutta da sola.
Quando la trasmissione Quarto Grado era riuscita a intercettare la donna, questa aveva risposto a tali dichiarazioni che non aveva niente da dire sulle accuse della figlia e del genero.
Ma li situazione per Silvia e Riccardo si è aggravata dopo il Riesame. Anche Marta Ghilardini è rimasta tra gli indagati, ma se per la moglie di Pedrazzini è rimasta l’obbligo di firma e di dimora, per Riccardo Guida e Silvia è scattata la custodia cautelare in carcere.
La decisione è arrivata da parte del tribunale di Bologna, dopo la richiesta della procura di Reggio Emilia, coordinatrice delle indagini. L’accusa, per i tre indagati, è di soppressione di cadavere e truffa.
Giuseppe Pedrazzini, Tribunale di Bologna: accusa di sequestro di persona
Secondo il tribunale di Bologna dunque, i due indagati sono accusati di sequestro di persona, oltre che di truffa e soppressione di cadavere.
Le misure non diventeranno definitive, fino alla decisione della Cassazione sull’ eventuale ricorso delle parti della difesa.