Svolta nelle indagini sul caso di Castrovalva, dove l’estate scorsa era stato ritrovato un anziano morto in un sacco a pelo. Per l’occultamento del suo cadavere e altri reati, sono stati indagati i tre figli e la nuora. I quattro avrebbero nascosto il corpo dell’uomo, Bruno Delnegro, 81 anni, per poter continuare ad incassare la sua pensione, piuttosto sostanziosa. Decisiva, per il riconoscimento una placca metallica al femore che gli era stata applicata poco prima del decesso, avvenuto per cause pare naturali. I Carabinieri si sono concentrati su questo ritrovamento, e sono giunti all’identità dell’uomo, che risultava ancora percepire la pensione.
È di Bruno Delnegro, 81 anni di Trani, il corpo scoperto l’estate scorsa in una grotta di Castrovalva in Abruzzo. I Carabinieri sono giunti alla sua identificazione grazie a una placca metallica al femore, applicata in seguito a un intervento chirurgico. Indagati i tre figli e la compagna di uno di essi, che avrebbero nascosto il cadavere per continuare indisturbati a percepire la sua pensione e prelevare i risparmi dell’anziano. L’uomo all’epoca della morte si trovava allettato e incapace di autogestirsi, e sarebbe morto improvvisamente per cause naturali. Ciò non avrebbe fermato uno dei figli, d’accordo con la fidanzata, di metterlo in macchina, e dopo aver guidato fino in Abruzzo, abbandonarlo all’interno di un sacco a pelo acquistato subito dopo la morte all’interno della grotta. Ora è indagato assieme ai fratelli e la donna per soppressione di cadavere, uso illecito di bancomat e truffa ai danni dell’Inps.
Una vicenda triste, con un esito squallido, quella che si è chiusa oggi, con il riconoscimento del corpo trovato privo di vita da parte di un gruppo di speleologi in una grotta a Castrovalva, frazione di Anversa degli Abruzzi, l’estate scorsa. I Carabinieri dell’Aquila lo hanno identificato come Bruno Delnegro, 81 anni di Trani, grazie a una placca metallica al femore che gli era stata applicata in seguito ad una operazione.
Il corpo dell’anziano era stato sepolto solo lo scorso aprile come soggetto ignoto dopo essere rimasto per otto mesi all’obitorio di Chieti, e in questi giorni, grazie all’esame della protesi femorale, si è riusciti a risalire alla sua identità. I tre figli (tutti di età compresa tra i 54 e i 57 anni) e la nuora sono quindi stati indagati per soppressione di cadavere, truffa ai danni dell’Inps e uso illecito del bancomat.
Delnegro, che ai tempi era costretto a letto e non autosufficiente, sarebbe morto improvvisamente, e uno dei figli con il benestare della compagna, avrebbe deciso di sbarazzarsi del corpo del padre per continuare a percepire la sua pensione da 3.000 euro al mese e poter prelevare i risparmi in banca. Stando ai calcoli, nel giro di un anno i quattro sarebbero riusciti ad intascarsi 60.000 euro.
È così che con il cadavere del genitore in auto, ha percorso più di 350 chilometri, decidendo quindi di abbandonarlo all’interno di un sacco a pelo, senza documenti, nella grotta dove è poi stato trovato dal gruppo di escursionisti. Inizialmente gli investigatori avevano pensato che il corpo potesse essere di un pastore della zona, colto da malore, o di un escursionista.
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