Nell’infinito calderone delle polemiche sorte sul web ci è finita pure l’innocua Ape Maia: Netflix, sulla cui piattaforma sono disponibili tutti gli episodi della nuova serie, ha dovuto eliminarne uno, precisamente il 35° della prima stagione, perché a un certo punto, sul tronco di un albero, apparirebbe un… pene! Sì, avete letto bene, un pene. L’imbarazzante presenza è stata segnalata su Facebook da una mamma americana di nome Chey Robinson, che mentre guardava il cartone animato dell’Ape Maia insieme ai suoi figli ha notato ‘qualcosa di strano’ disegnato su un albero sullo sfondo.
‘Per favore fate attenzione a cosa guardano i vostri figli’, ha scritto la signora Robinson per mettere in guardia le altre mamme, ‘Io non ho modificato nessuna immagine, questa è L’Ape Maia, stagione 1, episodio 35. So che qualcosa del genere non dovrebbe essere in un programma per bambini. Sono disgustata perché non vi sono motivi per cui i miei figli debbano guardare una cosa così. Non so se faranno qualcosa a riguardo, ma non vedo motivi per cui doveva essere presente nella serie animata’.
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In effetti, guardando bene la scena incriminata (a partire dal 15° secondo del video), quella ‘cosa’ che appare sullo sfondo sembra veramente un organo maschile disegnato alla maniera dei ragazzini, ma poiché la sua presenza non avrebbe alcun senso (a meno che non si creda davvero alla storiella dei messaggi subliminali inseriti nei cartoni animati), propendiamo per una possibile illusione ottica.
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In ogni caso, per non saper né leggere né scrivere e per non avere guai con persino con L’Ape Maia, Netflix ha deciso di rimuovere il 35° episodio dalla piattaforma, pur senza rilasciare alcun comunicato al riguardo. Restano comunque disponibili sul popolarissimo servizio di streaming tutte le altre puntate del cartone animato.
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La nuova serie de L’Ape Maia (Apemaia 3D) è stata realizzata in computer grafica dallo studio belga Studio 100 Animation e distribuita dalla spagnola Planet Junior. Il suo debutto risale al 2012, quando si celebrò il centenario della nascita della simpatica ape (creata nel 1912 dalla penna dello scrittore tedesco Waldemar Bonsels): ciò significa che il presunto pene circola a piede libero da ben cinque anni senza che nessuno ci avesse mai fatto caso.
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