Vediamo di seguito le ultimissime news sull’Ape Social presente nella riforma delle pensioni, i requisiti per accedere all’Ape Social e come fare domanda per ottenere l’anticipo della pensione, seguendo i chiarimenti dell’INPS nelle sue circolari. Come sappiamo dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dei decreti attuativi dell’anticipo pensionistico, i lavoratori che vogliono fare domanda di Ape Social devono soddisfare alcuni requisiti precisi per poter poi essere accolti nella platea di coloro che beneficeranno della misura sperimentale. Ecco i dettagli.
Le novità sulle pensioni che riguardano l’APE Social arrivano dall’INPS che ha fornito indicazioni sulla presentazione delle domande di APE social, con apposita circolare in cui si spiegano i requisiti per ottenere l’anticipo pensionistico. Ecco allora spiegato chiaramente come richiedere l’Ape Social, quali sono i criteri e i requisiti che i lavoratori devono avere, quando è la scadenza per presentare la domanda di accesso alla pensione anticipata per l’anno 2017 e l’anno 2018, insomma in poche parole, ecco tutte le novità in vigore per l’ape social, con la riforma delle pensioni.
Ricordiamo che l’ape social permette a determinati lavoratori dipendenti di poter andare in pensione anticipata ottenendo l’assegno statale non superiore a 1.500 euro lordi al mese fino al compimento dei requisiti per la pensione di vecchiaia (66 anni e 7 mesi). A chiarire il tutto ci ha pensato la circolare INPS sull’Ape Social n.100, mentre noi riassumiamo in breve quali sono i requisiti dell’Ape Social, a chi spetta, quando presentare la domanda di Ape Social per il 2017 all’INPS e come fare per il 2018.
A CHI SPETTA L’APE SOCIAL: REQUISITI
A chi spetta l’Ape Social? L’Ape social prevista dalla nuova riforma pensioni permette ad una serie di lavoratori di andare in pensione anticipata in base a determinati requisiti, dopo aver versato un numero di anni di contributi previdenziali (36 o 30), variabile in base ai casi riportati di seguito. I requisiti per fare domanda per l’APE social, ossia per andare in pensione anticipata a 63 anni di età (devono essere compiuti entro il 31 dicembre 2017) sono i seguenti, ovvero possono richiedere l’anticipo pensionistico social coloro che rientrano in uno dei seguenti casi:
– I disoccupati licenziati senza ammortizzatori sociali da almeno tre mesi e con un’anzianità contributiva di almeno 30 anni;
– I lavoratori dipendenti o autonomi con una invalidità di almeno il 74% e con un’anzianità contributiva di almeno 30 anni;
– I lavoratori dipendenti o autonomi caregiver, ossia che assistono un disabile convivente (coniuge o di primo grado) a carico da almeno sei mesi, e con un’anzianità contributiva di almeno 30 anni;
– I lavoratori dipendenti o autonomi che svolgono attività usuranti o gravose da almeno sette anni (sei + un anno di franchigia) e abbiano maturato 36 anni di contributi.
Ricordiamo i requisiti per l’ape social: è sfruttabile da lavoratori disoccupati senza indennità da almeno 3 mesi; lavoratori con disabilità (almeno il 74% di invalidità) o che curano parenti di primo grado disabili; addetti a lavori usuranti e gravosi (dipendenti) che abbiano lavorato per almeno 6 anni negli ultimi 7. Oltre ai 63 anni d’età, per i primi tre casi sono richiesti 30 anni di contributi, che salgono a 36 per chi ha svolto lavori usuranti.
Poi ci sono i lavoratori precoci che hanno raggiunto i 41 anni di contributi, a prescindere dall’età anagrafica, che hanno lavorato almeno 12 mesi prima del 19esimo anno di età, anche non in modo continuativo e che risultano in possesso di anzianità contributiva al 31 dicembre 1995 (”sistema misto”). Loro possono fare domanda di Ape precoci Quota 41.
LEGGI QUI TUTTE LE NOVITA’ SULL’APE SOCIAL PER PRECOCI QUOTA 41
INPS: DOMANDA APE SOCIAL ENTRO IL 15 LUGLIO
La presentazione della domanda per l’Ape social all’INPS – beneficio previsto in maniera sperimentale solo nel biennio 2017-2018 – ha ottenuto una proroga. Dalla scadenza di maggio si era passati al 30 giugno, invece ora è stato definitivamente stabilito il 15 luglio come data di scadenza di presentazione delle domande all’INPS per verificare di avere il diritto al beneficio.
COME FARE LA DOMANDA INPS PER l’APE SOCIAL
Come funziona la domanda INPS per l’APE SOCIAL? La procedura prevede una doppia domanda. Entro il 15 luglio occorre presentare domanda di APE Social per permettere all’INPS di verificare i requisiti per l’accesso all’Ape. Dopo un primo via libera il lavoratore potrà fare la domanda di richiesta vera e propria per l’anticipo della pensione.
L’INPS, che avrebbe dovuto stilare e rendere pubblica la prima graduatoria degli aventi diritto entro il 30 settembre, può invece contare sulla proroga del termine per le risposte di accoglimento, e quindi la data slitta al 15 ottobre, termine entro cui l’INPS avvertirà i richiedenti se la domanda è stata accolta o no. Quindi, a fronte di requisiti personali che soddisfano il riconoscimento dell’Ape, la misura sarà eventualmente posticipata se i fondi non saranno sufficienti.
ATTENZIONE
C’è anche una seconda possibilità per i lavoratori che vogliono andare in pensione anticipata: la domanda per richiedere l’APE Social può essere inviata anche entro il 30 novembre, ma la richiesta sarà valutata solo se ci saranno fondi residui rispetto alla prima fase. Infatti l’anticipo pensionistico è una misura sperimentale per cui il governo ha stanziato dei fondi di denaro, finiti i quali, anche chi ha diritto ”sulla carta” potrebbe restare senza beneficio poiché per il 2017 la somma messa da parte per l’APE è di 300 milioni di euro.
Le domande, sia di riconoscimento delle condizioni per l’accesso all’APE sociale, sia di accesso al beneficio, devono essere indirizzate alle sedi territoriali Inps di competenza e presentate in modalità telematica utilizzando i consueti canali istituzionali. Per l’istruttoria delle domande è stato predisposto un apposito protocollo congiuntamente dal Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, INPS, INAIL, ANPAL ed INL.
COME FUNZIONA L’APE SOCIAL E QUANTO SPETTA AI PENSIONATI
La pensione anticipata è corrisposta per 12 mesi l’anno, fino all’età prevista per il conseguimento della pensione di vecchiaia o comunque fino al raggiungimento dei requisiti per la pensione anticipata. L’assegno pensionistico sarà pari all’importo della rata mensile di pensione calcolata al momento dell’accesso alla prestazione (se inferiore a 1.500 euro) o pari a 1.500 euro se la pensione è pari o maggiore di questo importo (che non sarà rivalutato).
NEWS APE SOCIAL 2018
Ape social ultimissime news: la domanda di APE social all’INPS per il 2018 resta invariata per quanto riguarda la procedura, ma cambiano le scadenze. Come si legge nel decreto attuativo firmato da Gentiloni, chi raggiunge i requisiti per fare domanda di APE Social nel 2018 dovrà fare domanda entro il 31 marzo 2018. Le domande presentate oltre il 15 luglio 2017 e il 31 marzo 2018 e comunque non oltre il 30 novembre dell’anno in questione saranno smaltite e prese in considerazione solo se ci sarà ancora un residuo delle necessarie risorse finanziarie.
INPS APE SOCIAL ULTIME NOTIZIE
Per le pensioni ape social, la circolare Inps illustra anche una novità: l’erogazione del beneficio sarà retroattiva al 1° maggio a prescindere dalla data delle domande presentate. E in caso di risorse insufficienti avranno la priorità coloro che sono più vicini all’età per la pensione di vecchiaia, e subito dopo vengono i lavoratori che hanno presentato prima la domanda di anticipo pensionistico.
LEGGI COME VERIFICARE I CONTRIBUTI VERSATI ALL’INPS PER RICHIEDERE LA PENSIONE ANTICIPATA
APE VOLONTARIA: PARTIRA’ MAI?
Ancora difficile è sapere del futuro dell’Ape Volontaria. L’anticipo sulla pensione (ossia il prestito che poi verrà detratto in 20 anni dall’assegno della pensione di vecchiaia) destinato ai lavoratori dipendenti con 63 anni e almeno 20 anni di contributi potrebbe presto vedere il via. Questo perché il Governo starebbe inviando il testo dei decreti attuativi al Consiglio di Stato per una valutazione in tempi brevi. Si attende la definizione del regolamento e la stipula delle convenzioni con l’Abi (associazione banche) e l’Ania (assicurazioni) con i criteri di attivazione dei finanziamenti garantiti e i costi a carico del lavoratore.
APE AZIENDALE: CHE FINE FARA’?
Anche per quanto riguarda l’Ape aziendale il governo è in mare aperto e il Consiglio di Stato è ancora in attesa di poter visionare il testo del regolamento (pure questo doveva essere pronto per il primo maggio). Ricordiamo che l’Ape aziendale è una sorta di ape volontaria attraverso cui però il datore di lavoro può accordarsi con il lavoratore per versargli ugualmente i contributi previdenziali per gli anni di uscita anticipata dal lavoro, in modo da aumentare l’assegno pensionistico futuro, andando a compensare la rata di rimborso del prestito ottenuto con l’Ape volontaria.
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RITA IN ALTO MARE
Anche la RITA, Rendita integrativa temporanea anticipata, altra opportunità per andare in pensione anticipatamente non è stata ancora regolamentata e quindi nessun decreto è stato inviato per il vaglio del Consiglio di Stato.