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Ape volontaria: il simulatore di calcolo online è finalmente disponibile, seppure con qualche mese di ritardo. Come ha spiegato il presidente dell’Inps Tito Boeri “la platea è ampia, circa 300.000 persone per il solo 2018” e vista “la complessità della prestazione stessa” era necessario avere un simulatore per valutare i costi legati all’Ape volontaria.
Il simulatore dell’Ape volontaria è disponibile sul portale Inps. Con la pubblicazione della circolare Inps, e la comunicazione dei tassi applicati all’Ape volontaria – saranno quelli su cui si baseranno le stime del simulatore -, siamo finalmente arrivati alla fase applicativa di questa misura sperimentale – anche se si prevede che si possa arrivare a pagare le prime pensioni con l’Ape volontaria solo tra sei mesi.
Secondo Stefano Patriarca, del team economico della Presidenza del Consiglio “il Taeg effettivo comprensivo di tutti i costi sarà del 3,3% fisso per 20 anni”. E quindi “chi prenderà l’Ape nei fatti pagherà di interessi solo l’1,47% in quanto metà di questo onere sarà restituito dall’apposita detrazione fiscale. E anche il premio di assicurazione sarà dimezzato dal bonus fiscale”. Insomma “i costi incideranno effettivamente sulla pensione per l’1,6% per ogni anno di anticipo”.
Io mi fiderei fino ad un certo punto della dichiarazione che ho appena citato, visto che non è possibile ad oggi fare delle stime precise degli interessi che andremo a pagare – visto che il tasso relativo all’Ape volontaria non è fisso. E quindi anche il ricorso al simulatore dell’Ape volontaria dovrà essere fatto considerando il fatto che, ci potrebbero essere differenze, di non poco conto, tra le stime e quanto si verrà effettivamente a pagare.
Quindi dovete sempre tenere presente che, anche il simulatore dell’Ape volontaria presenterà solo cifre indicative. Per spiegarlo ricorreremo ad un esempio. Ipotizziamo di avere due lavoratori che abbiano tutte le condizioni per richiedere l’Ape volontaria. Il primo al momento della domanda ha maturato una pensione lorda di mille euro – 865 netti, il secondo di 1.615 – 1.286 netti. Se ipotizziamo un tasso di interesse annuo al 2,5%, e che entrambi chiedano un’anticipo con l’Ape volontaria pari all’85% dell’assegno previdenziale per tre anni, il primo percepirà un’Ape di 736 euro mensili, il secondo 1.078 euro. Quando andranno in pensione, il primo pagherà una rata di 173 euro per restituire il prestito, e quindi se la detrazione spettante sarà di 33 euro, avrà per vent’anni una pensione netta di 725 euro – per un’incidenza media della rata del 4,6% sul netto. Il secondo invece pagherà una rata di 258 euro, e quindi se la detrazione spettante sarà di 49 euro, avrà per vent’anni una pensione netta di 1.078 euro – per un’incidenza media della rata del 4,7% sul netto. Con un tasso di interesse raddoppiato, l’importo della rata sarebbe più che raddoppiata, con una riduzione della pensione che potrebbe sfiorare il 10%. Da rilevare poi che il costo dell’anticipo pensionistico APE è, proporzionalmente, più alto per il reddito basso.
Un’ultima annotazione, visti i ritardi fin qui accumulati per arrivare alla fase applicativa dell’Ape volontaria, la legge di Bilancio 2018 ha prorogato di un anno il periodo della sperimentazione – che quindi sarà valido fino al 31 dicembre 2019.