Una volta, quando esistevano i computer, si chiamavano programmi. Chissà perché qualcuno ha deciso che per uno smartphone, cioè un computer molto compatto che integra apparati di comunicazione, questa parola non andava più bene. Così sono nate le applicazioni; ancora troppo complicato, qualcuno in California ha deciso che si deve dire app e il mondo ha silenziosamente ubbidito. In mezzo a milioni di app totalmente inutili e ad altri milioni di app totalmente cretine, ogni tanto c’è anche qualcosa di utile. Come le app che forniscono informazioni sul traffico stradale.
PAGHI PRIMA O DOPO MA SEMPRE
Le app per il traffico (allo stesso modo delle altre) si dividono in due categorie: quelle a pagamento diretto e dichiarato e quelle a pagamento indiretto e travestito. Perché sarebbe anche ora di capire che gratis oggi significa solo che paghi in modo differente, ma paghi comunque. Le app “gratuite” per il traffico non sono diverse da quelle di altri settori. Alcune visualizzano messaggi pubblicitari più o meno invadenti; altre offrono solo poche funzioni base mentre si deve pagare per avere dei moduli aggiuntivi, quelli veramente utili o interessanti. E molto spesso questo aspetto viene accuratamente nascosto; altre ancora sono uno strumento promozionale per altre attività dei proprietari, quindi è sempre una forma di pubblicità.
INFO RAPIDA E PRECISA? NON E’ PER NIENTE FACILE
Fornire un servizio accurato e rapido d’informazioni sul traffico non è certo uno scherzo. Sono necessarie reti capillari e bene organizzate; soprattutto, la vera differenza tra un buon servizio e uno approssimativo è la capacità di verificare l’attendibilità e l’accuratezza dell’informazione (quello che si chiama processo di validazione) in tempi sufficientemente rapidi per trasmetterla quando è ancora attuale.
Perché quando parliamo di traffico un’informazione imprecisa ha lo stesso valore di una tardiva: zero. Non serve a nulla sapere immediatamente che c’è stato un incidente sulla strada sbagliata o che non c’è stato affatto; così come è inutile sapere dell’esistenza di un incidente quando ormai la situazione è stata ripristinata. Il problema è che il processo di validazione richiede tempo quindi si rischia di trasmettere l’informazione troppo tardi. Si tratta di un equilibrio molto difficile e costoso da raggiungere.
Per quello è molto sospetta la faccenda del gratis. Nel business l’obiettivo è guadagnare denaro, non perderlo. Di conseguenza un buon servizio di informazioni sul traffico è alla portata solo di grandi organizzazioni (e anche loro fanno fatica), non c’è spazio per artigiani improvvisati. Si deve concludere che queste strutture vanno pagate, direttamente o indirettamente, prima o dopo, ma sempre. Diamo comunque un’occhiata ad alcune tra le app “gratuite” più popolari (non dimenticate le virgolette), disponibili almeno per i due maggiori sistemi operativi mobili, Android e iOS.
WAZE
Acquistata più di un anno fa da Google. Chi la usa la ama appassionatamente, sarà la sua aura da social network. Su Android rientra nella categoria da 100 a 500 milioni di download. Il suo successo è quindi planetario. Le recensioni superano 5,1 milioni e raggiungono una media di valutazione di 4,3 (il massimo teorico è 5); soprattutto, è enorme il numero di utenti che assegna il punteggio massimo: 3,6 milioni. Se piace così tanto, qualcosa di buono deve averla, perché stiamo parlando di un servizio, non di un giochino.
La forza di Waze, ciò che l’ha resa appetibile al colosso di Mountain View, è l’affidarsi ai suoi stessi utenti per reperire le informazioni. Quindi gli automobilisti che installano l’applicazione comunicano l’esistenza di incidenti, code o lavori a tutto il resto della community. Va però tenuto presente che questa grande forza è anche il suo maggiore limite. Non può esserci controllo sull’attendibilità delle segnalazioni. Funziona anche sui dispositivi mobili Windows, 10 compreso.
GOOGLE MAPS
Certo, il gigante californiano appare ovunque e comunque. Su Android chiaramente gioca in casa e ce l’hanno tutti, nel senso di tutta la popolazione mondiale: infatti si trova nella fascia incredibile tra 1 e 5 miliardi di download. Le valutazioni sono alte e su una base estesa di recensioni, anche se da download miliardari ci si aspetterebbero reazioni ben più numerose: 4,3 di media, però su “soli” 6,1 milioni di recensioni. Segnalati un po’ troppi bug, per i mezzi di cui dispone il monolito di Mountain View. Però i 3,9 milioni di valutazione massima indicano che gli utenti sono generalmente soddisfatti.
Per quanto riguarda il traffico, Maps sfrutta le informazioni provenienti dal vostro Gps; se autorizzate l’app, essa preleva in modo continuo i dati sulla vostra posizione; in questo modo può calcolare la vostra velocità di spostamento lungo un determinato percorso. Il confronto fra i dati di tutti gli utenti permetterà di stabilire la velocità reale di un determinato tragitto in uno specifico momento. Certo, dovete rinunciare alla vostra privacy, perché Google saprà in ogni istante dove vi trovate.
Da qualche tempo Google Maps consente anche la navigazione offline, permettendo di scaricare le mappe partendo dalla località cercata. Il limite è di centomila Km quadrati. Abbastanza per comprendere l’intera area comunale di Roma e Milano.
Non c’è la versione ufficiale per Windows Phone. Esiste tuttavia un’app di terze parti che la “adatta”. Si chiama gMaps e funziona anche su Windows 10.
HERE MAPS
Prima di Nokia-Microsoft, ora appartiene alle tre case automobilistiche tedesche Audi, BMW e Daimler Mercedes-Benz. Uno dei primi cambiamenti importanti è l’abbandono della piattaforma Microsoft. Ora Here Maps non funziona più sui dispositivi mobili che usano Windows. Per quanto riguarda il notevolmente più diffuso Android, siamo nella fascia 10-50 milioni di download; le valutazioni raggiungono la media di 4,4, tuttavia le recensioni sono solo poco più di 279.000.
Here Maps è un sistema completo di navigazione. Anch’esso sfrutta gli aggiornamenti di una comunità di utenti, ma non è l’unica fonte. Importante la possibilità di scaricare le mappe e procedere con la navigazione offline; ma anche mantenendo la connessione attiva per gli aggiornamenti sul traffico, almeno non si sprecano dati per le mappe.
MY WAY
Non è una canzone di Frank Sinatra, non è nemmeno particolarmente popolare come applicazione, però è quella ufficiale di Autostrade per l’Italia. Diffusione bassina, fascia 100-500.000 download. Nemmeno le valutazioni sono entusiastiche, una media di 3,4 su 1.838 segnalazioni. Le critiche degli utenti riguardano soprattutto la stabilità dell’app e proprio i ritardi sulle segnalazioni del traffico.
Eppure teoricamente questa società è la fonte privilegiata di queste informazioni. L’app comprende più o meno tutto quello che serve, comprese le webcam. Quindi si tratta prevalentemente di problemi tecnici legati allo sviluppo del software. Potenzialmente dovrebbe essere molto interessante ma deve migliorare parecchio.
VAI ANAS
App ufficiale dell’Anas. Il suo punto di forza è proprio la copertura delle strade statali dove, tradizionalmente, le informazioni sono più rare. Inoltre è una fonte ufficiale; le note di rilascio indicano che l’app “fornisce informazioni certificate sul traffico con aggiornamenti in tempo reale“. Gli aggiornamenti vengono trasmessi ogni tre minuti.
Eppure soffre ancora di tanti problemi. Fascia di download 50-100.000, valutazione solo 2,9 su 658 segnalazioni. In particolare, il numero più alto di recensioni si ferma al valore peggiore, una stella. Molti problemi tecnici di blocchi vari. Tuttavia le segnalazioni dopo l’ultimo aggiornamento sono positive, forse molti dei bug sono stati risolti. Ma è presto per giudicare.