Il titolare di un piccolo negozio ha preso la penna, la carta con cui di solito avvolge i salumi e ha scritto un messaggio, semplice, chiaro ed esaustivo. Nessuna regola di marketing, solo un’idea e poi ci ha messo la sua faccia. Ha preso la foto e l’ha pubblicata su Facebook: nel giro di poco è diventata virale. Il contenuto? Un appello ai clienti: acquistate consapevolmente dai piccoli commercianti, che con questi soldi ci mantengono la famiglia, mentre i grandi manager della grande distribuzione, al massimo ci comprano la terza villa.
Non è andato tanto per il sottile, il titolare di Nonsolovino, un piccolo negozio di Cameri, in provincia di Novara, che vende principalmente vini, birre artigianali, liquori, grappe, cioccolati, caramelle e altre specialità enogastronomiche. Non è certo un esperto di web marketing, eppure il suo messaggio, in pochissimo tempo si è guadagnato circa 50mila like e ha collezionato quasi 80mila condivisioni. Cifre davvero da record per un argomento che evidentemente sta a cuore a moltissimi italiani.
‘Quando fai acquisti in un piccolo negozio non stai aiutando un manager a comprare la terza casa al mare. Stai aiutando una bambina a frequentare lezioni di danza, un bambino ad allenarsi a basket, una mamma e una papà a mettere del cibo sul loro tavolo’, è questo il testo del messaggio che il titolare di Nonsolovino ha voluto far arrivare ai suoi clienti.
Mentre queste: ‘Ecco. Noi si cerca di fare il nostro lavoro ogni giorno onestamente. E con un occhio rivolto al nostro amatissimo paesello’ sono le parole che introducono la foto.
Come di consueto, insieme alle condivisioni e ai like sono arrivate anche le polemiche e le discussioni tra internauti, tanto che al momento, sotto il post si contano più di 600 messaggi.
Sembra che i clienti si siano divisi fondamentalmente in due fazioni contrapposte: c’è chi ha sostenuto l’idea di prediligere i piccoli commercianti, considerata la qualità dei prodotti e lo sforzo economico e personale offerti, e chi invece pensa che in fondo i negozietti abbiano sovente i prezzi troppo salati, perché possano essere accessibili a tutti: ‘Spesso sono proprio i piccoli negozi che costringono le persone a rifugiarsi presso la grande distribuzione. Anche i clienti hanno figli da sfamare e sogni da sostenere e quel risparmio a fine mese diventa fondamentale per un corso di basket o uno di danza’, ha replicato un utente.
Inoltre, non si può dimenticare che la grande distribuzione ha portato migliaia di posti di lavoro (al di là dell’altra nota polemica sugli orari troppo impegnativi).
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