Forse non tutti sanno che all’interno di ogni dispositivo elettronico, dagli smartphone ai computer, è presente una piccola percentuale di oro che ricopre alcuni contatti. Seppur in misura quasi invisibile, si tratta di una quantità di un certo valore, che va dai 9 dollari per un computer a 1 dollaro di un cellulare intelligente. Ebbene, visto che Apple è una delle paladine del riciclo di dispositivi elettronici ormai non più in uso, ora è finalmente noto quanto sia stato ricavato da questa sorta di “caccia al materiale prezioso” che ha portato la società di Cupertino a ricavare qualcosa come 40 milioni di dollari solo in oro e molti di più considerando anche gli altri componenti. Scopriamone di più.
Secondo quanto confermato dai dati diffusi da The Refining Company, ci sono circa 9 dollari di oro in un computer desktop, mentre sono dai 25 ai 30 milligrammi quelli contenuti all’interno di smartphone come iPhone (dati di World Gold Council). Ora, Apple ha avviato da tempo un’attività molto proficua di recupero di materiali da gadget elettronici destinati alla discarica e sta facendo suonare all’impazzata il conteggio dei dindindin che rientrano nelle casse. Partiamo da quelli meno pregiati come alluminio, acciaio, vetro, ecc… ecco, solo con questi, Apple ha messo in cassa ben 61 milioni di dollari di valore. Ma è una piccola parte se invece andiamo a considerare il materiale prezioso per eccellenza qual è l’oro.
In questo caso si parla infatti di oltre una tonnellata d’oro (1,102 per la precisione) che col valore attuale americano in dollari ci restituisce ben 40 milioni di dollari. Un dato stupefacente, che dimostra ancora una volta la lungimiranza di Apple che va ben oltre quanto molte altre società possono immaginare. Ma non è finita qui perché la caccia ha prodotto anche oltre 3 tonnellate d’argento per un totale di 100000 euro circa e 1500 tonnellate di rame circa per un valore sul mercato di circa 6 milioni di euro. Un tesoretto notevole, che non può certo sottovalutare e che, verosimilmente, vedrà molte altre società mettersi a ruota.
Ma i comuni cittadini non possono accedere a questa piccola ricchezza nascosta in ogni dispositivo? Certo, ma non è così semplice con il fai da te dato che si dovrebbe aprire il dispositivo con una certa perizia e si dovrebbero utilizzare macchinari e solventi speciali che non sono prerogativa dei comuni cittadini. Dunque, ciccia. Rimane quindi la “preziosità” del gadget elettronico in sé, che – soprattutto con Apple – si paga (quasi) a peso d’oro e che si dovrebbe sfruttare al meglio e per il massimo della propria longevità.