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Dati di vendita piuttosto deludenti per Apple Watch in Italia a circa una settimana dalla messa in commercio dell’orologio tecnologico della mela morsicata. La novità della mela morsicata sembra non aver attecchito molto e tra la fetta di consumatori con aspettative più deluse c’è quella relativa ai nati dopo il 1999 i cosiddetti Millenials che rappresentano una voce molto importante lato tecnologico. Tuttavia c’è da sottolineare che il prezzo non è proprio così abbordabile e dunque, forse Apple Watch strizza più l’occhio a un pubblico maturo. Ma in generale il commento più diffuso online è: “A cosa serve?”. Già, un gadget magari anche bello da vedere, ma non così comodo da usare e non particolarmente indispensabile.
Come se non bastasse si aggiungono altri particolari che aumentano anche la presa in giro. Ad esempio navigare su Internet su Apple Watch sembra non solo non così utile, ma anche piuttosto difficile e infatti non è una delle funzionalità di serie dello smartwatch di Cupertino. Tuttavia, uno sviluppatore molto esperto di iOS come Comex è andato oltre questo limite confezionando un browser messo a puntino per l’orologio tecnologico della società californiana. Un programma che sia in grado di girare al meglio anche su un display così piccolo come 1.5 pollici di diagonale.
Molti si aspettavano anche un browser tra le varie applicazioni montate di default su Apple o quantomeno la possibilità di poterlo installare in un secondo momento pescandolo dal mercato di applicazioni di iTunes. Invece niente da fare dato che la casa madre ha sempre considerato poco interessante la possibilità di navigare sul web attraverso lo smartwatch della mela morsicata. Ma non tutti hanno accettato questa realtà così com’era e hanno provato a cambiare le carte in tavola.
Questo qualcuno risponde al nome di Comex, che è lo sviluppatore specializzato in iOS che si è fatto conoscere in questi anni per innumerevoli procedure di jailbreak del sistema operativo di Apple messe a disposizione del pubblico. In realtà non ci si deve aspettare chissà quali poteri o feature performantissime perché in un primo momento questo browser primitivo basta appena per aprire la homepage di Google e andare così a effettuare ricerche online. L’esperienza è tutt’altro che appagante.
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Il motivo è presto detto: si deve necessariamente utilizzare lo scrolling ossia la capacità di andare a esplorare le pagine muovendosi in due direzioni e quindi per poter apprezzare le pagine si deve smanettare non poco. Le parole più piccole risultano tagliate, quelle più grandi non così immediate. Motivo per il quale i tempi per la diffusione al pubblico è ancora lungi dall’essere operativa e ci si dovrà mettere un po’ il cuore in pace.
APPLE WATCH? NON FUNZIONA COI TATUAGGI