Alla Camera è stato approvato oggi il Dl Alluvioni con 172 sì e nessun voto contrario, mentre ci sono stati 97 astenuti.
La risposta economica ai territori colpiti dall’alluvione dello scorso maggio è stata molto buona, con il provvedimento composto da 39 articoli infatti sono stati stanziati un miliardo di euro per l’anno attuale, 750 milioni per l’anno prossimo e 841 milioni per quello successivo. Questo contributo, insieme a quello emesso per gli interventi di ricostruzione, supera i 4 miliardi di euro e tutti sono molto soddisfatti della decisione, arrivata oggi dopo un centinaio di audizioni fra rappresentanti di categoria, amministrazioni ed esponenti della maggioranza di governo.
Finalmente il Decreto legge Alluvioni, composto da 39 articoli, è stato approvato oggi alla Camera con 172 voti favorevoli, 97 astenuti e nessun contrario. “Sono molto soddisfatto, il governo ha mostrato grande senso di concretezza con questo provvedimento fondamentale per la Nazione, frutto del pragmatismo del governo Meloni che fin da subito ne ha fatto una priorità” queste le parole di Mauro Rotelli, Presidente della commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici a Montecitorio, appartenente al partito di maggioranza.
La decisione di oggi arriva dopo i tragici eventi che hanno segnato l’Emilia Romagna, provocando danni ambientali e strutturali importanti, tanti feriti e numerose vittime. Una situazione tragica che ha dato il via a una gara di solidarietà in tutto il Paese per aiutare economicamente e anche materialmente gli sfollati.
Portavoce del disastro è stato il presidente di regione Stefano Bonaccini, che è intervenuto più volte, insieme anche al ministro Musumeci, per spingere verso la nomina di un commissario. Il governo Meloni ha fatto della situazione in Emilia Romagna il tema centrale di diversi Consigli dei Ministri, tanto che diversi fondi sono stati stanziati per aiutare immediatamente nelle opere primarie, esposte appunto dal governatore.
Poi ne sono arrivati altri e dopo diverso tempo finalmente il commissario straordinario, ovvero il generale Figliuolo, eletto con entusiasmo da coloro che in lui hanno visto una figura seria e responsabile per mandare avanti i lavori più urgenti. Con la nomina, finalmente i primi interventi più urgenti potranno cominciate, in effetti Bonaccini aveva chiesto di accelerarli perché altrimenti con l’arrivo dell’autunno anche una piccola pioggia può creare danni immensi.
“Finalmente supereremo la burocrazia e cominceremo a tutelare l’ambiente e il territorio, dimostrando che l’esecutivo ha a cuore quanti sono stati colpiti dal clima estremo, dai sindaci alle associazioni, fino ai singoli cittadini. Con il decreto poniamo l’attenzione su problematiche serie che affondano le radici anche in tanti anni di governo della sinistra. Rimarremo al fianco dei cittadini in maniera concreta perché ognuno possa riconquistare la propria vita normale”.
“Con la nomina del generale Figliuolo a commissario straordinario per la ricostruzione si potranno finalmente realizzare una serie di interventi urgenti a lungo attesi, superando la burocrazia e tutti quegli ostacoli che negli anni hanno impedito di realizzare tutte quelle opere a tutela del territorio e dell’ambiente, a dimostrazione di quanta attenzione e quanto ascolto nei confronti di cittadini, sindaci, associazioni e categorie professionali vi sia da parte dell’esecutivo. Attenzione per problematiche serie che affondano le loro radici anche nei tanti anni di governo della sinistra. Rimarremo concretamente al fianco dei cittadini colpiti affinché ognuno di loro possa tornare a vivere nella piena normalità” ha proseguito Rotelli in un’intervista.
Il decreto punta a sostenere non solo la regione che per ultima in ordine temporale è stata colpita dall’alluvione, ma anche le altre che hanno affrontato questa situazione molto prima e quelle che lo faranno in futuro. Attualmente ad esempio un clima estremo c’è al nord ma ricordiamo bene anche drammi analoghi l’anno scorso.
“Grazie a un ordine del giorno della Lega, approvato oggi, anche i comuni marchigiani potranno beneficiare delle misure previste dal Decreto Alluvione. Il maltempo ha colpito tragicamente in gran parte l’Emilia Romagna ma anche alcune aree delle regioni confinanti e questo è confermato dalle tante segnalazioni dei sindaci riguardanti proprietà private e infrastrutture pubbliche” ha detto il leghista Guido Carloni, sua la prima firma nell’ordine del giorno.
L’inclusività di tutti i territori colpiti, anche quelli in minima parte, è un gesto per non discriminare i soggetti aventi diritto alle agevolazioni e garantire a tutti gli strumenti per fronteggiare le difficoltà.
Fra tanti entusiasmi c’è poi il parere contrario del Pd, che ha bocciato il provvedimento poiché arrivato troppo in ritardo. Ad affermarlo è stato il deputato Andrea Gnassi, che ha sottolineato: “Sono passati 3 mesi e non si è visto un euro per le popolazioni colpite. I decreti del governo sono insufficienti e male strutturati, perché non c’è una visione completa ma una realizzazione pezzo per pezzo. Non c’è inoltre nessun commissario straordinario che possa raggiungere gli obiettivi con un incarico di un solo anno”.
Poi ha precisato che c’è grande stima per Figliuolo ma la struttura che gli si è data è completamente inadeguata. Gnassi ha concluso il suo intervento dicendo che il Pd si astiene in merito a questo decreto cercando però di rispettare il dovere morale della politica italiana, ovvero che oltre gli schieramenti politici, tutti devono cooperare per stare vicino ai cittadini di fronte alle tragedie.
Nel Decreto Alluvione vengono sospesi, fino alcuni termini tributari e contributivi nei confronti di coloro che al primo maggio di questo anno avevano la residenza o comunque la sede operativa nei comuni colpiti. Saranno poi versati in un’unica soluzione a novembre.
Una parte è anche dedicata al sostegno della continuità didattica, infatti sono tante le scuole che si trovano nei territori in cui è stato dichiarato lo stato di emergenza.
Ci sono poi interventi atti ad assicurare la ripresa delle attività produttive legate al turismo, come le strutture ricettive, fiere, agriturismi e parchi tematici ma in generale ogni tipo di impresa nei territori colpiti.
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