Marcello Nicchi, Presidente dell’AIA, Associazione Italiana Arbitri, ha anticipato che già dalla prossima stagione, 2016/2017, potremo vedere i direttori di gara intervistati dai giornalisti nel post partita per avere un confronto con gli allenatori e i calciatori relativo alle decisioni prese sugli episodi accaduti nell’arco dei 90 minuti di gioco.
Una novità molto importante ed interessante ma, avverte Nicchi, ciò sarà possibile solo se il clima nel post gara sarà colloquiale e conviviale altrimenti non verranno alimentate delle polemiche inutili e non si metterà nessun arbitro alla gogna televisiva.
Il numero uno dei direttori di gara ha dichiarato: “Non è escluso che 2-3 possano parlare. Non siamo lontani, ma manca ancora un passaggio, continuare a smorzare ogni polemica. Poi potranno parlare prima che il giudice sportivo si sia espresso, ma senza interferire”
Già dalla prossima stagione, quindi, ci dovremo aspettare gli arbitri nelle trasmissioni televisive che acquisteranno sicuramente un punto d’osservazione fondamentale nelle decisioni arbitrali visto che i protagonisti di tali decisioni saranno disponibili a chiarimenti per la miglior trasparenza possibile.
Sarà un “format” in fase sperimentale, il prossimo anno, soprattutto perché bisogna considerare come riusciranno ad interloquire allenatori, dirigenti, calciatori e arbitri. Non sarà semplice anche se quest’anno, rispetto agli altri anni, c’è stato, mediamente, più rispetto per l’operato dei direttori di gara.
A questo proposito Nicchi ha continuato, affermando: “Attenzione a non confondere la tecnologia con la moviola. Se vogliamo parlare di tecnologia da applicare, se ne può parlare per vedere se la palla è uscita dal fondo o dal fallo laterale, si può applicare alla linea del fallo da rigore per vedere se un fallo è avvenuto dentro o fuori l’area, ma solo a tutte le situazioni di gioco fermo, perché si può chiedere alla tecnologia se un fallo è dentro o fuori l’area, ma non se è o meno fallo”.