Appassionato di viaggi e di videogames? Allora prendi in considerazione l’idea di un weekend ad Amsterdam per poter visitare non soltanto la capitale dei Paesi Bassi, ma anche per soggiornare in un albergo diverso da tutti gli altri. Risponde al nome di Arcade Hotel e si definisce il primo hotel al mondo per gamers. Come da nome, si potranno trovare console davvero ovunque, da postazioni generose nella hall (con tante chicche vintage) alle camere, infine una libreria di fumetti molto vasta è a completa disposizione degli ospiti. La struttura è situata nella parte meridionale di Amsterdam, nel quartiere De Pijp e non è proprio in centro, che tuttavia si può raggiungere in circa 20 minuti.
A proposito di hotel, una brutta storia, o forse semplicemente ridicola che riguarda la tecnologia, arrivava l’anno scorso dagli Stati Uniti e vedeva protagonista la catena di Hotel Mariott. È stato infatti ammesso che per forzare i clienti a utilizzare la connessione wi-fi degli alberghi siano stati bloccati tutti gli hotspot creati dagli utenti. Per questo motivo l’organo federale FCC ha sanzionato la catena di ben 600.000 dollari di multa per questo comportamento decretato come non così corretto. A ragione, per altro. Ma perché e in che modo la Mariott International ha fatto tutto ciò?
Forte dei suoi migliaia di alberghi in tutto il mondo, molti dei quali anche di altissima qualità, la catena Mariott International usa “mezzucci” da hotel da due stelle, come ad esempio quello di forzare gli utenti a non utilizzare il proprio hot-spot ma quello “offerto” dalla casa. Che cos’è l’hot-spot? È la tecnologia che consente di collegare il proprio computer, tablet o smartphone attraverso la connessione cellulare condivisa da un altro dispositivo con modulo telefonico come smartphone o tablet stessi. In buona sostanza si crea una rete senza fili che può essere poi protetta anche da password, una soluzione molto comoda nel caso in cui non si volesse sottoscrivere un altro abbonamento ma semplicemente sfruttare i MB o i GB del proprio piano tariffario. Tuttavia, la società statunitense ha fatto in modo di bloccare questa condivisione. Come si può leggere dai report della FCC, ad esempio al Gaylord Opryland Hotel di Nashville si utilizzavano disturbatori radio jamming per bloccare segnali Wi-Fi di terzi. D’altra parte era ben noto che la Marriott International fosse contro le reti wifi personali e portatili così come dimostrato da alcune petizioni avanzate presso ll’American Hotel e Lodging Association, per modificare le regole sul blocco dei segnali.
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