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Archie Battersbee, i medici decidono di staccare la spina: genitori contrari

In coma da aprile, i medici hanno stabilito di staccare la spina ad Archie Battersbee, in coma da mesi e con danni cerebrali. 

Archie Battersbee – Nanopress.it

La sua storia ha commosso tutta l’Inghilterra e non solo. Archie Battersbee, 12 anni – che è stato rianimato da aprile dopo aver subito gravi danni cerebrali in un incidente – dovrebbe essere dimesso martedì. Infatti, i medici del Royal London Hospital di Whitechapel staccheranno la spina che tiene in vita l’adolescente, anche se i suoi genitori stanno facendo di tutto per evitare che il loro figlio venga disconnesso dalle macchine.

Archie Battersbee, i giudici hanno deciso di staccare la spina al 12enne

Il Royal London Hospital ha annunciato la sua decisione di interrompere le cure a Archie Battersbee, il dodicenne finito in coma, ad aprile, a causa di un incidente verificatosi dopo che il ragazzo ha partecipato a una sfida su TikTok, ma i genitori hanno presentato ricorso contro tale decisione. La loro richiesta, però, è stata respinta dalla Corte d’Appello.

I genitori di Archie hanno provato di tutto, anche a contattare le Nazioni Unite e il ministro della Salute britannico, ma senza ottenere successo.

Il respiratore di Archie sarà – quindi – scollegato questo martedì a mezzogiorno. “Straordinaria crudeltà“, commenta la madre. “Archie ha il diritto di far rivedere le decisioni sulla sua vita e morte (…) da un organismo internazionale per i diritti umani“.

Paziente ospedale – Nanopress.it

La battaglia dei genitori

I genitori di Archie Battersbee si sono battuti affinché il trattamento fosse portato avanti, visto che il cuore batteva ancora, ma varie sentenze del tribunale hanno affermato che il bambino può essere staccato dalla macchine, anche contro la sua volontà dei suoi genitori. La madre del ragazzo ha chiesto aiuto al ministro della Salute britannico Steve Barclay e alle Nazioni Unite, senza alcun risultato.

I genitori dell’adolescente hanno – infine – fatto appello al Comitato delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità come ultima risorsa, che ha invitato il governo britannico ad “astenersi dal ritirare le cure di sostegno vitale ad Archie” fino a quando il suo caso non sarà studiato nel dettaglio.

Il governo, che si rifiuta di essere coinvolto in questo caso, lo ha trasferito alla giustizia, ma la corte d’appello ha rifiutato il rinvio della cessazione delle cure di sostegno vitale.

Ogni giorno che Archie continua a ricevere cure di sostegno vitale è contro i suoi migliori interessi“, ha affermato Sir Andrew McFarlane, uno dei tre giudici che si è occupato del caso, secondo quanto riportato da The Guardian.

Daniela Caruso

Laureata in Culture Digitali e della Comunicazione e in Comunicazione Pubblica, Sociale e Politica, da diversi anni lavoro nel mondo digitale. Appassionata di disegno, canto, viaggi e di prodotti di bellezza.

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