Dopo aver portato avanti il monitoraggio da parte dell’Agenzia per l’energia si è potuto notare che molti clienti hanno scelto un’offerta di libero mercato in cui è presente un prezzo fisso una decisione presa perché si pensa essere la più conveniente.
A seguito dell’aumento che si è verificato nel mese di dicembre, attualmente la diminuzione del costo del gas sembra essere consistente anche se non sembra essere sufficiente nella compensazione di tutti i rialzi avuti nei mesi precedenti.
La decisione degli italiani
Gli italiani non riescono ancora a prendere una decisione tra il mercato libero e la maggior tutela.
Per venire incontro a tale situazioni, l’Arera ha voluto analizzare 142 venditori che molti clienti hanno scelto e che rappresentano il 94,2% della quota di mercato.
La maggioranza hanno fatto ricadere la propria scelta sull’offerta del mercato con prezzo fisso.
In base alle simulazioni portate avanti dall’Arera, è questa una scelta che non risulta essere conveniente in quanto il numero di proposte disponibili risulta essere sempre più basso.
E così, l’agenzia per l’energia, afferma che lo scorso anno un cliente tipo che consuma dai 2.700 kW ai 3 kW di potenza aveva di fronte circa 350 offerte.
Tra queste ben 261 avevano un prezzo avevano un prezzo fisso e 89 con prezzo variabile.
Se invece si fa riferimento al gas, un cliente domestico ha un consumo anno di 1400 metri cubi.
In questa situazione gli italiani avevano di fronte a sé 56 offerte convenienti di cui 22 a prezzo variabile e 34 a prezzo fisso.
La conclusione a cui è arrivata L’Arera
A seguito dell’aumento a cui abbiamo assistito nel mese di dicembre, il tanto atteso calo del prezzo del gas si è trasformato in un qualcosa di decisamente consistente.
Il mese di gennaio infatti la bolletta è stata più bassa del 34,2% per tutte quelle famiglie del mercato tutelato.
Nonostante ciò, questo valore non risulta essere così elevato al punto di compensare gli aumenti che ci sono stati durante i mesi precedenti.
Inoltre L’agenzia ha reso noto anche la nuova tariffa durante i primi giorni del mese di febbraio.
Per farlo ha calcolato una spesa di 1.769 dal mese di febbraio del 2022 al mese di gennaio del 2023 per una famiglia tipo.
Dei dati che si traducono in una crescita del 36%, se si fa il confronto con l’anno precedente.
Inoltre l’autorità di regolazione per energia, reti e ambiente ha affermato che sono state decisamente più basse la quotazioni del gas all’ingrosso a differenza del mese di dicembre.
Infatti per i clienti in tutela il prezzo della materia prima è stato di 68,37 a megawattora.
L’unione nazionale dei consumatori ha voluto anche analizzare la situazione degli anni precedenti affermando che nel mese di gennaio del 2021 la bolletta era più alta del 40,6%.
Attualmente il risparmio annuale sembra essere di 722 euro anche se, la spesa del 2023, resta una cifra molto alta.
A questo riguardo l’Arera afferma che “nell’ipotesi di prezzi costanti resta alla cifra stellare di 1.391 euro, che sommati ai 1.434 della luce già scattati, determinano una stangata complessiva pari a 2.825 euro” .
Ed è in ottica di questa situazione che l’associazione chiede al governo di “rinnovare tutti gli sconti in scadenza al 31 marzo, dall’azzeramento degli oneri di sistema all’Iva sul gas al 5%”.
In caso contrario, la situazione diverrà catastrofica. Inoltre, per il 2023, Codacons stima un risparmio di 475 se confrontati con il 2022.
Questo è ciò che avverrà nel caso in cui i prezzi restino fermi a questi livelli.
Nonostante ciò, l’Associazione dei Consumatori afferma che per fare in modo che i prezzi tornino ai livelli normali c’è bisogno di percorrere ancora una strada molto lunga.
Il mercato di Amsterdam attualmente ha chiuso in forte calo sul prezzo del gas.
Infatti i future Ttf hanno concluso la contrattazione con una percentuale del 4,18% con un importo di 57,04 euro per megawattora.