Arianna aveva un sogno, diventare madre, ma è morta durante un intervento di fecondazione assistita a cui si era sottoposta presso l’ospedale Florenzo Jaja di Conversano, Bari. La donna, 38 anni, secondo la prima ricostruzione sarebbe deceduta nella sala operatoria dell’unità, dopo l’agoaspirazione ovarica. Sul caso è stata avviata un’inchiesta da parte della magistratura, coordinata dalla pm Luciana Silvestris, con l’accusa di omicidio colposo a carico di due medici; anche l’ospedale ha disposto un’indagine interna per far luce sull’accaduto, mentre la ministra Beatrice Lorenzin ha disposto l’invio immediato di una task force ministeriale.
Si cerca di capire il motivo della morte di Arianna Acrivoulis. L’intervento è iniziato alle 8 del mattino e, dopo cinque ore, i famigliari sono stati avvisati della sua morte. Secondo quanto dichiarato dal cognato della donna, a detta dei medici una delle cause potrebbe essere stata la reazione allergica a qualche sostanza usata nel corso dell’operazione.
“La paziente ha avuto un incidente del quale cerchiamo ancora la causa che sommariamente è estraneo alla procedura di fecondazione alla quale si stava sottoponendo. Questo è un centro sicuro dove le procedure sono sicure”, ha assicurato Giuseppe D’Amato, primario del centro di procreazione medicalmente assistita.
Entro 48 ore dovrebbero arrivare le prime conclusioni della commissione medico-legale istituita dalla Asl di Bari e i risultati dell’autopsia disposti dalla magistratura.
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