A seguito delle annessioni illegali delle regioni ucraine da parte delle Russia, aumentano i timori su un possibile uso di armi nucleari tattiche da parte di Mosca, le conseguenze sarebbero devastanti.
Aumenta la minaccia per un eventuale utilizzo delle armi nucleari tattiche da parte di Mosca, gli analisti militari identificano il problema principale nelle annessioni delle quattro regioni ucraine tramite i referendum farsa che la comunità internazionale non ha riconosciuto.
Con l’annessione di Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia e Kherson, la Russia potrà fare leva su quella regola di difesa interna, che la autorizza all’uso delle armi nucleari in caso di “minaccia all’esistenza dello Stato”. Ma le conseguenze sarebbero devastanti.
Intervistato dal ilfattoquotidiano.it, Francesco Vignarca, coordinatore di Rete Italiana Pace e Disarmo, ha detto che un’arma seppur “tattica”: “Sarebbe in grado di vaporizzare, in una città come Kiev, all’istante più di tremila persone e ferirne quasi cinquemila con ustioni di terzo grado e contaminazioni radioattive fatali nell’arco di un mese”.
Le armi nucleari colpiscono nel dettaglio ma non sono meno devastanti
Le armi nucleari tattiche permettono attacchi circoscritti, sono meno potenti (in termini di chilotoni) delle armi nucleari tradizionali, ma ciò non toglie che non siano in grado di causare danni devastanti alla popolazione civile, confermano gli esperti. I numeri delle testate detenute da ciascun paese, poi, non fanno la differenza, perché qualora venissero utilizzate il conflitto mondiale sarebbe comunque inevitabile.
Inoltre, secondo le ultime rivelazioni del Times, Putin starebbe preparando un test nucleare nelle zone di confine con l’Ucraina. Il test coinvolgerebbe il drone sottomarino Poseidon che è appunto dotato di una testata nucleare. Le notizie vengono confermate dallo Nato, che ha dato l’allarme in queste ore di un possibile test del genere a opera di Putin. Ma Mosca risponde chiaro che non vuole prendere in nessun modo parte alla “retorica nucleare” dell’Occidente, e, in sostanza, nega ogni tipo di esperimento a sfondo nucleare. Tuttavia, al Cremlino c’è sempre un doppio discorso: Mevdev, solo alcuni giorni fa, reiterava che: “La Russia ha il diritto di utilizzare armi nucleari, se necessario, in base alla dottrina nucleare”.
Oltre alla minaccia delle armi nucleari tattiche, resta alta anche la tensione attorno alla centrale di Zaporizhzhya. Ieri, tuttavia, è stato rilasciato il direttore della centrale nucleare ucraina, Ihor Murashov, detenuto dai russi. Ma continuano a piovere missili sulle infrastrutture nella regione neo annessa e, a ciò, si aggiunge la strage del mercato di Zaporizhzhya di tre giorni fa, che ha causato 30 morti e 86 feriti.