Nella giornata di oggi è stato arrestato il camionista che investì e uccise il ciclista Davide Rebellin lo scorso anno.
L’autotrasportatore tedesco di 62 anni, che travolse e uccise il 30 novembre 2022 il campione di ciclismo Davide Rebellin, è stato arrestato a seguito del mandato di arresto europeo inviato dal gip di Venezia.
A comunicarlo è stata la Procura della Repubblica di Vicenza.
Il camionista è in stato di fermo in un carcere della Germania e attende di scoprire quale sarà la pena da scontare
Al momento il camionista è in stato di fermo presso il carcere di Munster nella Germania. Il decesso di Rebellin si imputa esclusivamente all’autotrasportatore accusato di aver commesso diversi reati. L’uomo ha violato tante norme comportamentali e del codice della strada.
L’uomo dapprima ha investito il ciclista 51 enne, poi è sceso dalla cabina avvicinandosi a lui per constatare il fatto e infine si è allontanato. Ma è stato fotografato da dei testimoni presenti in strada che hanno visto tutto. Grazie alle foto da loro scattate l’uomo adesso è stato fermato ed è stato chiamato a scontare la pena che gli spetta.
La motrice del camion era stata scollegata dal rimorchio e l’autoarticolato era stato accuratamente lavato per cancellare tutte le tracce
Secondo le indagini condotte dai carabinieri, la motrice del camion (una volta trovato l’autotrasportatore) non era più collegata al rimorchio. L’autoarticolato è stato lavato accuratamente con il detergente nelle parti interessate dall’incidente per eliminare qualsiasi traccia.
I militari sotto la guida della procura della Repubblica hanno identificato e ritenuto colpevole l’autotrasportatore. Hanno anche ricostruito le modalità dell’incidente, dal momento in cui si è verificato il sinistro fino alla fuga dell’uomo. Dopo hanno accusato l’autotrasportatore di essere l’unico responsabile e colpevole dell’incidente mortale.
La nota pubblicata dai Carabinieri che si stringono attorno ai familiari delle vittime di incidenti stradali
In una nota pubblicata nel corso delle ultime ore, i Carabinieri affermano di essere vicini alla famiglia di Davide e di volersi stringersi oltre che attorno a loro, anche a tutti coloro che hanno sofferto il dolore della perdita di una persona cara a causa di un omicidio stradale.
A partire dal 30 novembre le forze dell’ordine hanno lavorato senza sosta per poter ottenere questo risultato, con il sostegno della comunità che ha fatto il possibile per fare luce sulla tragedia e sulla scomparsa di un ciclista, che non meritava una fine tragica come questa.