Arrestato in Iran Vouria Ghafouri, calciatore che ha protestato contro il regime

Vouria Ghafouri è un calciatore molto noto in Iran, che ora è stato arrestato per aver protestato contro il regime, solidarizzando le proteste.

Vouria Ghafouri
Vouria Ghafouri – Nanopress.it

L’arresto è avvenuto giovedì e lo sportivo, nonché ex membro della nazionale iraniana, è stato molto criticato per aver fatto propaganda contro il governo.

Arrestato Vouria Ghafouri

Anche se molti non lo conoscono, Vouria Ghafouri è un noto calciatore iraniano che in passato ha anche giocato nella nazionale del Paese. Oggi però si parla di lui non in ambito calcistico ma per ben altri motivi.

Ghafouri infatti ha criticato fortemente il regime iraniano, esprimendo apertamente solidarietà a chi da mesi sta protestando.

Secondo quanto riportato dai media locali, in particolare le agenzie di stampa Fars e Tasnim, il calciatore è stato tratto in arresto nella giornata di giovedì dalle autorità per l’accusa pesante di insulti verso la nazionale di calcio e per aver fatto propaganda contro il governo.

In questi mesi molti personaggi noti nel Paese, in diversi settori dello spettacolo, hanno espresso come lui il sostegno ai manifestanti e anche questi sono stati fermati dalle forze dell’ordine.

Fra le gesta che vengono effettuate contro il regime, evidenziamo il rifiuto della nazionale di cantare l’inno ai Mondiali del Qatar, come ogni squadra fa di rito.

Le proteste

Ma cosa sta succedendo esattamente in Iran? Da settembre ci sono proteste e scioperi per l’ormai nota morte di Mahsa Amini per cause non chiare, dopo che è stata arrestata per nona ver indossato correttamente il velo.

Proteste a Teheran
Proteste a Teheran – Nanopress.it

Le manifestazioni sono partite da questo episodio e si sono diffuse a macchia d’olio in tutto il Paese coinvolgendo ampie fette di popolazione e come abbiamo visto, di personaggi famosi.

I disordini, i raduni e le proteste vengono sedate con la forza, infatti i militari non esitano ad arrestare ma anche a sparare sulla folla.

Da metà novembre questa violenza per reprimere i manifestanti è più intensa, tanto da spingere Amnesty International e Human Rights Watch a indagare sulle violazioni dei diritti umani.

Le proteste scatenate dalla morte della ragazza curda sono inizialmente esplose a Saqqez, città di origine di Mahsa, in seguito sono dilagate da Teheran al Kurdistan iraniano arrivando a coinvolgere i principali centri urbani.

Molte contestazioni si sono verificate anche al centro spirituale sciita di Qom ma le proteste sono espatriate addirittura in tutto il mondo.

Grazie a canali come i social dove circolano molti video delle violenze commesse infatti, in molte città europee come Berlino, tantissime persone sono scese in strada contro il regime iraniano chiedendo la libertà delle donne e il rispetto dei diritti umani.

 

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