È stato arrestato oggi a Palermo lo “spacciatore dei vip”, assieme ad altre cinque persone. Tra i clienti, ci sarebbe anche Gianfranco Miccichè, ex presidente dell’Ars. Le persone fermate sarebbero Mario Di Ferro, gestore del locale Villa Zito, i fratelli Salamone, legati al traffico di alcuni clan mafiosi e tre dipendenti del ristorante di Di Ferro, che li avrebbe usati per far recapitare lo stupefacente. Miccichè si è detto dispiaciuto per l’uomo, che conosce da molto tempo e del quale ha frequentato diverse feste dove non ha mai notato presenza di droga. L’ex deputato ha inoltre voluto sottolineare come non sia indagato nel procedimento.
Oggi il gip di Palermo Antonella Consiglio ha disposto la misura cautelare per sei persone tra cui Mario Di Ferro, ritenuto lo “spacciatore dei vip”, tra cui potrebbe esserci anche Gianfranco Miccichè. L’uomo, gestore del ristorante Villa Zito, avrebbe comprato e distribuito stupefacente, e ora si trova agli arresti domiciliari. Tra i fermati, anche i fratelli Gioacchino e Salvatore Salamone, per i quali è scattata la misura detentiva in carcere, in quanto già condannati per reati legati allo spaccio, mentre per tre dipendenti del ristorante, usati da Di Ferro come pusher, è stato imposto l’obbligo di firma. Tutto è nato in seguito ad un’intercettazione relativa ad un’altra indagine, che ha portato tuttavia alla scoperta di una vendita continua di cocaina nel ristorante, con Di Ferro che ha ceduto la sostanza più volte a una clientela molto selezionata, tra cui ci sarebbe stato anche l’ex presidente dell’Ars, il quale sarebbe andato a ritirarla addirittura utilizzando l’auto blu con tanto di lampeggianti (circostanza poi smentita dal diretto interessato).
Sei persone sono state tratte in arresto oggi con l’accusa di vendita e spaccio di sostanze stupefacenti. Tra loro, anche Mario Di Ferro, gestore di un ristorante siciliano, il Villa Zito, che proprio nel locale avrebbe ceduto cocaina a diverse persone selezionate. Tra di esse, potrebbe anche esserci Gianfranco Miccichè, ex presidente dell‘Assemblea regionale siciliana.
L’ex sottosegretario alla Presidenza del Consiglio di Forza Italia, ha tuttavia smentito di essere mai stato un cliente di Di Ferro, per il quale si sente addolorato, conoscendolo da molto tempo: “Prima di potere dire qualcosa devo capire cosa c’è nell’inchiesta in cui non sono indagato, ma posso dire che sono dispiaciuto per Mario Di Ferro: è un caro amico che conosco e frequento da moltissimi anni. Andavo alle sue feste che erano sempre molto divertenti, frequentate da tantissima gente e dove non ho mai visto della droga” ha detto questa mattina.
Raggiunto da LiveSicilia, Miccichè ha anche aggiunto che “Non andavo da Di Ferro per comprare droga, certamente. Non andavo lì per rifornirmi. Non capisco come si possa affermarlo. Escludo di avere usato macchine con lampeggianti per queste cose, comunque” ha detto l’ex deputato, volendo specificare inoltre che “Andavo lì per stare bene con gli amici, per rilassarmi, con persone di enorme simpatia. Non per comprare droga. Io sono una persona specchiata. Non ho mai rubato. Non ho mai fatto del male a nessuno. La droga? Non nego il passato. Ma ho settant’anni e non ne faccio uso. Certo, questo trambusto non lo avevo messo nel conto. Ma mi prendo le mie responsabilità”.
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