È caos a Roma dove, dopo l’arresto di Raffaele Marra, considerato il braccio destro della sindaca Virginia Raggi la prima cittadina capitolina ha affermato che l’amministrazione andrà avanti e che non si dimetterà. Il capo del personale del Campidoglio è accusato di corruzione per la compravendita delle case Enasarco. La vicenda risale al 2013, quando Marra era direttore dell’ufficio delle Politiche abitative del Comune e capo del Dipartimento del patrimonio e della casa sotto il sindaco Gianni Alemanno. Arrestato anche il costruttore Sergio Scarpellini, coinvolto nella stessa vicenda.
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La vicenda che ha portato all’arresto di Marra era stata scoperchiata mesi fa in un’inchiesta de L’Espresso. Il settimanale aveva rivelato che il fedelissimo della Raggi, ai tempi del sindaco Alemanno, avrebbe acquistato con uno sconto di quasi mezzo milione sul prezzo di mercato un attico di lusso dal gruppo di Sergio Scarpellini. Questi, anche lui finito in manette, era considerato dal Movimento 5 Stelle un “palazzinaro della casta”: “Un evasore di Iva”, secondo Beppe Grillo, “un gentleman detto ‘er cavallaro’”, secondo Alessandro Di Battista. Scarpellini è infatti noto a Roma perché sarebbe proprietario di alcuni palazzi affittati a suon di milioni alla Camera e ad altre istituzioni. Marra è accusato di aver partecipato a compravendite sospette con il costruttore.
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Le motivazioni dell’arresto secondo il gip
Nel provvedimento cautelare del gip Maria Paola Tomaselli, che ha firmato l’ordine di arresto, si legge che Marra è finito in carcere perché sussiste “il concreto e attuale pericolo di reiterazione di condotte delittuose analoghe a quelle accertate e ciò ancor più in considerazione del ruolo in concreto attualmente rivestito dal Marra all’interno del Comune di Roma, della indubbia fiducia di cui egli gode, da parte del sindaco, Virginia Raggi, quale emerge dall’esposto presentato da Carla Romana Raineri, dopo le dimissioni da capo di Gabinetto del Comune di Roma, nonché dalla obiettiva circostanza che il predetto, nonostante la campagna di stampa che pure si è registrata in suo sfavore, non è stato esautorato, ma è stato nominato direttore del dipartimento Organizzazione e Risorse Umane del Comune”. Il tribunale ha inoltre definito Marra un individuo con una “spiccata pericolosità sociale“.
Virginia Raggi: “L’amministrazione va avanti”
Nuovo terremoto in Campidoglio, quindi, dopo l’arrivo della finanza per l’inchiesta sulle nomine Raggi. Nuove perquisizioni legate all’arresto di Marra sono state effettuate in Comune, mentre è stato annullato il flash mob dei parlamentari M5S con Beppe Grillo previsto alle 15 in piazza Salimbeni a Siena per la vicenda della banca Monte dei Paschi.
Dopo ore di silenzio, e dopo la riunione dei big del Movimento con Grillo, Virginia Raggi ha commentato la vicenda in conferenza stampa. Niente dimissioni, si va avanti: “Voglio essere chiara, l’amministrazione va avanti e l’arresto di Raffaele Marra è per fatti che non riguarderebbero questa giunta. Marra è un tecnico, non un politico. Il mio braccio destro sono i cittadini. Procederemo immediatamente con la sua sostituzione. Marra era già un dipendente di questa amministrazione, ci siamo fidati e abbiamo sbagliato, e questo mi dispiace, nei confronti dei cittadini romani, del M5S e di Beppe Grillo che aveva sollevato qualche perplessità”. E ancora: “Faremo tutto quanto nelle nostre possibilità e per quanto di nostra competenza per fare luce collaborando pienamente con la magistratura, a partire dalle nomine, per quanto abbiamo sempre chiesto il supporto dell’Avvocatura e dell’Anac. Già nel 2013 uno dei primi atti che il M5S ha depositato è una mozione contro gli affitti d’oro di Scarpellini. Questo ha consentito di far risparmiare milioni di euro ai cittadini romana”. Al termine della conferenza non è stata concessa nessuna domanda ai giornalisti.
Caos in Campidoglio
Caos in aula al Campidoglio, con le opposizioni che hanno occupato i banchi della giunta durante la seduta sul bilancio. Cartelli e cori sarcastici verso la giunta, assente: “Onestà, dove sta?!”.
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Opposizione all’attacco: “Raggi si dimetta”
Le opposizioni sono passate subito all’attacco chiedendo le dimissioni della sindaca. “Prima le tardive dimissioni della Muraro, poi le perquisizioni in Campidoglio, oggi l’arresto di Marra: quando dissi che stavano riciclando il peggio, quando raccontai i legami pericolosi di questa gente, Grillo, Di Battista e Di Maio mi insultarono. Oggi non chiederanno scusa. Perché sono politicamente corresponsabili”: questo il commento su Facebook del presidente del Pd Matteo Orfini. “Questa mattina la nostra unica preoccupazione riguarda ancora una volta Roma: dopo sei mesi di governo Cinque Stelle ci troviamo di fronte a un’incomprensibile paralisi amministrativa che ha portato la città al collasso. L’arresto di Marra è solo un’altra faccia del dilettantismo politico e dell’inadeguatezza di un’intera classe politica. Non saremo noi a togliere le castagne dal fuoco ai grillini, ma è evidente che debbano prendere una decisione e una direzione. Se la sindaca Raggi è inadeguata non si tergiversi più. Comincino a governare se sono in grado altrimenti prendano atto dell’incapacità di offrire soluzioni e si dimettano”, ha dichiarato in una nota il consigliere capitolino del Pd Marco Palumbo a margine della Commissione trasparenza.
In piazza del Campidoglio i sostenitori di Ignazio Marino appartenenti al movimento “parte civile marziani in movimento”: “Riteniamo che la sindaca debba dimettersi dalla guida del Campidoglio facendo dell’onesta la sua bandiera. Marino è stato costretto a dimettersi da Virginia Raggi e da Matteo Renzi per una ridicola e falsa storia di scontrini e ora la Raggi deve fare altrettanto”.
“Roma allo sbando. Il M5S sta dimostrando tutta la sua inadeguatezza a governare e a selezionare la sua classe dirigente. La Capitale d’Italia non può permettersi questa paralisi. Il M5S ha stravinto le elezioni romane, ora si prenda la responsabilità delle sue scelte: ci aspettiamo che tutti i big del partito di Grillo, da Di Battista alla Lombardi fino allo stesso Grillo, ora ci mettano la faccia assumendo direttamente incarichi di responsabilità in Campidoglio. Facciano vedere una volta per tutte se sono capaci a fare qualcosa oltre a insultare gli altri. Se invece credono di potersi defilare e scaricare tutta la responsabilità su Virginia Raggi come fosse una passante e non una loro dirigente, allora è meglio sciogliere la giunta e tornare a votare, e i romani e gli italiani sapranno cosa accade quando questi signori vincono le elezioni”: questo il commento su Facebook della leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni.
Duro anche l’altro candidato al Campidoglio alle Comunali che hanno visto il trionfo della Raggi. Stefano Fassina, consigliere capitolino di Sinistra x Roma, ha affermato: “L’amministrazione Raggi non può andare avanti così. La sindaca non può affrontare l’innegabile presenza nella sua amministrazione di una inquietante filiera politica-affaristica con il ritornello ‘siamo trasparenti’ e ‘abbiamo fiducia nella magistratura’. Nei suoi sei mesi di vita la giunta è stata paralizzata dai conflitti interni al M5s e dai risolutivi interventi della magistratura su nomine, rimozioni, resistenze e dimissioni. Ora basta. La Sindaca deve spiegare alla città come intende affermare davvero la radicale discontinuità promessa e risolvere il caos nella sua giunta, nell’amministrazione e nelle principali partecipate. Se la Sindaca e il M5s sono in grado di resettare tutto e ripartire lo facciano senza ulteriori ambiguità, altrimenti si torni a dare la parola ai cittadini”.
Roberto Giachetti ha commentato con un lungo post su Facebook: “Non mi unisco al coro di chi chiede le dimissioni della sindaca, ma la sua responsabilità politica sta nell’aver difeso e coperto in tutti i modi quello stesso Raffaele Marra che oggi viene arrestato (…) Mentre scrivo non so quali decisioni assumerà Virginia Raggi e penso che lei, e solo lei, dovrà e saprà decidere cosa fare. Il punto vero non è quello che fanno e che dovranno continuare a fare i giudici. Il punto vero è il bilancio politico della sindaca Raggi e della sua maggioranza in questi mesi a cominciare dal modo in cui hanno inquinato il clima del Paese e di Roma (…) Quello che più mi preoccupa in questo momento è il sentimento di frustrazione e di delusione che colpirà centinaia di migliaia di persone che avevano investito nell’opzione politica a 5 stelle come speranza di un cambiamento positivo ed in piena discontinuità con quanto accaduto negli ultimi anni. Chi si illude che il prezzo di questa frustrazione e di questa delusione lo pagherà solo il Movimento di Grillo si sbaglia, e di grosso, è un prezzo pesantissimo che pagherà la politica, tutta”.
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