L’Organismo degli agenti e mediatori (OAM), l’autorità che si occupa delle criptovalute valide in Italia, ha inserito nei sui registri Binance, colosso tra gli operatori in valuta virtuale.
Fondata in Cina nel 2017, poi trasferitasi alle Seychelles a causa delle maggiori restrizioni di Pechino verso il mercato delle criptovalute, la piattaforma di scambio è divenuta nel 2021 la più grande al mondo per i volumi di transazioni che la attraversano.
Il primato ha dato forte impulso all’internazionalizzazione della compagnia, che da oggi sbarca anche in Italia. In realtà questo non è il primo tentativo di mettere radici sul nostro territorio: è appena dell’anno scorso l’avviso della Consob (Commissione nazionale per le società e la Borsa) di non compiere transazioni sull’exchange in quanto non autorizzato ad operare sulla Penisola.
Stavolta sembrerebbe tutto risolto, come assicura il CEO della compagnia Changpeng Zhao, in visita a Roma ad inizio maggio. L’iscrizione nel registro dell’Organismo degli agenti e mediatori nonché l’apertura della sede italiana dell’azienda, collocata a Lecce, garantisca a Binance l’operabilità sul suolo tricolore.
Come detto l’Italia è uno dei tasselli del progetto di espansione mondiale del colosso: simili domande di regolarizzazione nel mercato locale sono state presentate a Francia, Emirati Arabi Uniti, Bahrain, Svezia, Spagna, Portogallo, Svizzera, Paesi Bassi e Austria.
Le licenze ottenute in Italia sono fondamentali per il CEO Zhao affinché la società, in stretta collaborazione con il Ministero di Economia e Finanza e l’organismo regolatore, possa garantire operazioni trasparenti e rispettose dei requisiti imposti per legge. Ciò al fine di accrescere l’affidabilità nelle operazioni e stimolare quindi la fiducia su questo mercato per gli investitori nel recente campo delle cripto.
Le criptovalute sono nate infatti nel gennaio del 2009 da un’idea del programmatore Satoshi Nakamoto (pseudonimo, la vera identità del loro autore è ancora celata) che sviluppò il Bitcoin (la più nota criptomoneta conosciuta) grazie alla struttura dati denominata blockchain, la quale garantisce la sicurezza degli scambi digitali di queste monete disancorate da qualsiasi banca centrale mondiale.
Da quel momento la crescita, tanto del Bitcoin quanto di altre valute sorelle, è stata esponenziale, cosicché oggi su una piattaforma come la sopracitata Binance novanta milioni di utenti si scambiano 600 tipi diversi di cripto per un volume di transazioni pari a 76 miliardi.
Ora che il colosso cinese di Zhao è divenuto uno delle 14 società di questo settore autorizzate ad operare in Italia, ci si attende una forte crescita del mercato delle criptovalute anche nel Bel Paese.
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