La situazione emergenziale che riguarda lo sbarco dei migranti nel nostro Paese non si ferma, oggi 1.175 arrivi in sole 24 ore.
La Guardia Costiera è stata impegnata, nelle ultime 24 ore, nel salvataggio in mare di coloro la cui imbarcazione di fortuna ha ceduto. Sono 470 le persone salvate in mare, le altre sono riuscite ad arrivare sulla terraferma.
Ormai tristemente associata allo sbarco dei migranti, Lampedusa ha confermato questo ancora una volta nelle ultime 24 ore, in cui sono arrivate sulle coste siciliane 1.175 persone in condizioni di navigazione proibitive come al solito, infatti molte non sono riuscite a completare il percorso perché i barchini hanno ceduto in mare.
In particolare, la Guardia Costiera è intervenuta 13 volte in mare portando in salvo 470 migranti, gli altri 705 sono giunti a Lampedusa con 17 sbarchi avvenuti a partire dalla mezzanotte.
Dopo la terribile vicenda di Cutro continuiamo a descrivere l’emergenza che riguarda coloro che arrivano sulle nostre coste in cerca di fortuna e una speranza di vita migliore, diversa dagli orrori da cui fuggono. Sebbene la tragedia calabrese sia stata unica nel suo genere, anche sbarchi imponenti come quelli delle ultime 24 ore a Lampedusa sono da controllare perché spesso si celano scafisti senza scrupoli che lucrano sulla vita di uomini, donne e bambini.
Gli ultimi migranti arrivati comprendono molti soggetti fragili in effetti e fra gli occhi impauriti di minorenni e bambini molto piccoli, ci sono quelli delle madri e dei padri che sperano di aver fatto la scelta giusta, sebbene abbia comportato un viaggio estenuante fino all’agognata terraferma.
Tutti i migranti arrivati nelle ultime ore sono stati controllati dalle autorità, sottoposti a una prima assistenza medica e condotti nel centro di accoglienza di contrada Imbriacola, già largamente al collasso, infatti nelle prossime ore verranno smistati in altri luoghi.
Sono originari di diversi Paesi come Camerun, Liberia, Gambia, Yemen, Senegal, Ciad, Siria, Guinea, Mali, Sudan, Costa d’Avorio e Burkina Faso.
Non tutti come dicevamo, sono riusciti ad arrivare senza particolari problematiche durante il viaggio, infatti nel tardo pomeriggio c’è stato un naufragio a largo di Lampedusa, il secondo nel giro di poche ore in area Sar.
Un’imbarcazione lunga 8 metri salpata dalla Tunisia è affondata e in soccorso dei migranti a bordo, circa 20, è giunta la motovedetta Cp324 della Capitaneria di Porto, che ha tratto in salvo i camerunensi e gli ivoriani che erano a bordo. Purtroppo una donna non ce l’ha fatta, il corpo è stato recuperato in mare e portato sull’isola insieme ai sopravvissuti.
Erano da poco passate le 2 di notte e sempre ieri è naufragato un altro barchino dal quale sono stati tratti in salvo 38 migranti grazie al lavoro congiunto di Guardia Costiera e Guardia di Finanza. Anche qui diversi bambini e donne.
L’immenso gruppo di migranti non è nulla in termini di quantità rispetto a quello che nei giorni scorsi è arrivato a largo delle coste calabresi di Cutro ma se anche fosse stato meno sostanzioso, rimane un problema che ha bisogno di un piano concreto per poter dare una buona risposta ai tanti arrivi.
Ad esempio, si potrebbe pensare a una seconda struttura di accoglienza in supporto a quella di contrada Imbriacola. L’hotspot infatti è sempre strapieno e ha bisogno di essere alleggerito perché la mole di lavoro è troppa per gli operatori che così non riescono a garantire al giusta assistenza a tutti, inoltre gli ospiti vivono in condizioni pessime, come abbiamo visto tante volte.
I migranti arrivati sono stati ascoltati e tutti hanno riferito di essere partiti da Sfax in Tunisia, smistati in diverse imbarcazioni. Hanno affrontato un mare molto agitato che ha reso difficile il tragitto, fino a incrociare gli occhi dei loro soccorritori in un attimo di secondo in cui davvero un essere umano può ritrovare la speranza di uscire vivo da un viaggio che è come una roulette russa: sai di partire ma non sai se e quando arriverai a destinazione.
Ed è in quel momento in cui una mano amica giunge in soccorso, che possiamo riassumere l’intento del nostro Paese di voler dare una mano a questi migranti disperati ma bisogna migliorare le condizioni in cui vengono accolti e anche la burocrazia perché questi hanno già alle spalle storie terribili.
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