L’acqua potabile in alcune zone italiane è a rischio? Arsenico e calcare sono le principali cause dell’allerta.
L’acqua potabile è uno degli argomenti che spesso e volentieri devono essere messi a fuoco. In un mondo dove inquinamento e conservanti, purtroppo, la fanno ancora da padrone ci si chiede come poter essere sicuri dell’acqua che sgorga dal rubinetto seppur potabile. Studi e stime hanno determinato una quantità di calcare e arsenico presente nelle acque potabili in Italia, soprattutto in alcune zone. Che cosa fare e come comportasi in merito?
Che cos’è l’arsenico?
Fermo restando che tutta l’acqua che sgorga dai rubinetti è sana, sicura da bere e molto buona è bene informarsi sul fatto che in alcuni casi ci potrebbero essere delle concentrazioni di arsenico più alte del normale. Questo è un indicatore importante perché non andrebbe bene per l’uso umano.
Purtroppo, ci sono alcune zone in Italia dove le stime riportano delle quantità alte di arsenico e uno strumento che può aiutare a risolvere la situazione. Ma che cos’è l’arsenico? Si tratta di un semi metallo che è diffuso in natura perché prodotto dall’acqua, dalle rocce e anche dall’atmosfera.
Secondo gli esperti, la sua assunzione prolungata potrebbe nuocere alla salute degli essere umani. Se presente nell’acquedotto è solo per un principio naturale, perché potrebbe essere presente nel terreno dei origine vulcanica che – di conseguenza – contamina le falde acquifere.
Non solo, l’arsenico potrebbe essere presente in quantità elevate anche a causa dell’inquinamento dei vari terreni. Il tutto viene causato dagli scarichi delle industrie, dai pesticidi che vengono usati e dalla contaminazione conseguente delle falde acquifere. Per questo motivo, in alcuni casi all’interno degli acquedotti italiani ci potrebbero essere elevate quantità di arsenico.
La OMS ha fissato la concentrazione massima come da Direttiva 98/83/CE in 10 μg/L. Se i quantitativi sono più alti del livello citato, la salute potrebbe essere compromessa man mano nel tempo.
Acqua potabile a rischio? La parola agli esperti
L’acquedotto di ogni Regione/Comune è obbligato a riportare tutte le analisi dettagliate per l’acqua che arriva nei rubinetti dei cittadini. Se il valore dell’arsenico è superiore a quanto richiesto dalla legge italiana, la cittadinanza deve essere avvisata per tempo.
Se si tratta di acqua di pozzo, allora si dovranno effettuare delle analisi di laboratorio per capire se l’acqua possa o meno essere usata e bevuta.
Ci sono anche degli strumenti da usare per sanificare l’acqua in maniera adeguata, per esempio con un dearsenificatore. È un macchinario a uso condominiale che abbatte la concentrazione di arsenico prima ancora che arrivi alle utenze e ai cittadini. È dotato di una valvola, con funzionamento adeguato per il lavaggio delle resine e per controllare il suo processo di sanificazione.
È quindi importante essere a conoscenza dei vari livelli di arsenico e calcare così che l’acqua sia sicura.