[didascalia fornitore=”ansa”]Asia Argento, attrice e regista[/didascalia]
Asia Argento tra le vittime di Harvey Weinstein, il produttore di Hollywood licenziato dalla sua casa di produzione perché travolto da uno scandalo: secondo le accuse raccolte dai media americani, l’uomo avrebbe molestato per 30 anni molte donne, attrici ma anche assistenti, che hanno lavorato con lui. Tra queste c’è appunto Asia Argento, come conferma la diretta interessata in un’intervista sullo scandalo Weinstein, che avrebbe molestato anche Ambra Battilana, ex finalista di Miss Italia e parte lesa nel processo Ruby bis contro l’ex premier Silvio Berlusconi.
‘Gli ho detto di fermarsi ma mi ha spaventato, era gigante. Non si è bloccato, era un incubo‘. Così Asia Argento ricorda la violenza subita dal produttore Harvey Weinstein.
Lo scandalo Weinstein: le violenze messe a tacere da patteggiamenti
L’attrice e regista italiana (che, interpellata dall’Ansa, si limita a un laconico ‘Tutto vero, tutto scritto sul New Yorker. Ora lasciatemi in pace‘) racconta la violenza al New Yorker, che cita le testimonianze di 13 di queste donne, che si aggiungono alle 8 già scoperte dal New York Times.
Proprio il quotidiano statunitense aveva svelato come le violenze fossero state messe a tacere attraverso i patteggiamenti: oltre ad alcune assistenti e donne che non hanno fatto il loro nome per paura di ritorsioni (ma le cui testimonianze vengono considerate credibili), Weinstein (che ha ammesso di aver tenuto comportamenti poco appropriati) avrebbe molestato anche attrici famose come Ashley Judd e Rose McGowan.
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Asia Argento e Ambra Battilana tra le vittime di Weinstein
Due le vittime italiane del potente pluripremiato produttore: oltre all’ex Miss Italia Ambra Battilana, anche Asia Argento sarebbe stata molestata nel 1997, all’età di 21 anni: i due erano in un hotel francese e dopo aver rifiutato un massaggio, Argento avrebbe subito del s*sso orale da Weinstein.
La Argento aveva lavorato nel film B. Monkey – Una donna da salvare, uscito negli Usa nel 1999 distribuito da Miramax, ex società del potente produttore.
L’attrice ha spiegato di non aver detto nulla finora temendo che Weinstein potesse distruggerla come aveva già fatto con molte altre persone e che potesse rovinare la sua carriera, ma che si sente in colpa perché se fosse stata una donna forte gli avrebbe ‘dato un calcio nelle p*lle‘ e sarebbe scappata.
La Argento aggiunge anche che Weinstein era ossessionato da lei, tanto che alla fine ‘cedette’ e i due diventarono persino amici, arrivando ad avere addirittura, nei cinque anni successivi, anche dei rapporti consensuali. Dopo la nascita di Anna Lou, quando Argento era una madre single, il producer si offrì anche di pagare una tata.
Asia Argento ha raccontato la violenza in Scarlet Diva
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La violenza di Weinstein è lasciata capire anche nel film Scarlet Diva, scritto, diretto e interpretato dalla Argento. Nel film la protagonista è chiusa in una stanza d’albergo e un uomo la molesta, anche se Anna – questo il nome del personaggio – contrariamente alla Argento riesce a scappare.
‘Molte donne hanno visto la scena e mi hanno chiesto se fosse riferita a lui – conclude la Argento al New Yorker – Anche Weinstein si è riconosciuto e mi ha scritto in un messaggio ‘ah ah, molto divertente!’, ma poi si è scusato per ciò che era successo‘.
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