Per l’assalto a Capitol Hill (sede Congresso americano) del 6 gennaio del 2021 è stato condannato Joseph Biggs, ex leader del gruppo di destra Proud Boys.
La pena è di 17 anni di carcere ed è la seconda condanna più pesante per quel giorno di violenti disordini. L’uomo, oggi 39enne, è accusato di aver tentato di impedire la certificazione della vittoria di Biden, che come sappiamo ottenne il vantaggio alle elezioni tenute poco prima, battendo Trump e diventando di fatto il suo successore alla Casa Bianca. Anche Trump ha ottenuto da poco un’incriminazione per quei fatti e sebbene lui abbia sempre sostenuto che non era sua intenzione scatenare delle reazioni simili, i giudici lo hanno ritenuto responsabile per una vera e propria azione di incitamento all’odio verso il suo successore. Mise addirittura in discussione i risultati ottenuti in alcuni Stati americani.
Ricordiamo di certo tutti i fatti di Capitol Hill. L’assalto alla sede del Congresso americano avvenne il 6 giugno del 2021, poco dopo che Joe Biden batté il presidente americano Donald Trump diventando di fatto il suo successore. Questo scatenò le polemiche da parte del tycoon, che iniziò a pubblicare video in cui attaccava il nuovo presidente e i politici che lo sostenevano.
Parlava poi di sabotaggi alle elezioni e altre diffamazioni molto gravi, insomma diede vita a polemiche tali da far innalzare i suoi sostenitori contro la sede del Congresso americano a Capitol Hill, con azioni violente che sfociarono in scontri con le forze dell’ordine. Ci furono diversi feriti e numerosi arresti, lo stesso Trump è stato incriminato per quei fatti.
Fra coloro che affollarono l’area antistante l’edificio di Washington, c’erano diversi gruppi di estremisti. Quello che fu etichettato come un tentativo di colpo di Stato, con ordigni esplosivi e incendiari improvvisati, fra le altre cose, venne inizialmente sminuito da Trump. O meglio, il presidente chiese in quei frangenti ai suoi sostenitori di non commettere azioni violente ma ormai erano settimane che contestava il risultato delle presidenziali del 2020, chiedendo al vicepresidente Mike Pence e al Congresso di rifiutare la proclamazione di Biden a 46esimo presidente.
Ormai le persone che lo avevano votato erano sul piede di guerra, spinte proprio da lui. Oggi è arrivata una condanna molto pesante per uno di quegli estremisti, si tratta di Joseph Biggs, un uomo che oggi ha 39 anni e all’epoca dei fatti era a capo di un gruppo di destra chiamato Proud Boys.
L’accusa verso di lui, che oggi i giudici hanno condannato a 17 anni di reclusione, è di aver tentato con la forza di impedire appunto la certificazione della vittoria elettorale di Joe Biden. Come tanti altri, anche lui era presente quel giorno. Non è certo il primo leader estremista ad essere condannato, un altro infatti è stato giudicato nel maggio scorso, con una pena analoga.
La politica è accettare la sconfitta e forse adesso, con il senno di poi, lo sa bene Donald Trump, che fra l’altro ha ricevuto per l’assalto al Campidoglio americano i capi d’accusa di cospirazione per frodare gli Stati Uniti, associazione a delinquere per ostacolare un procedimento ufficiale, cospirazione contro i diritti.
Si ripresenterà alle elezioni del prossimo anno con uno spirito diverso, sempre battagliero come è nella sua indole ma più “politically correct”. Alcuni suoi sostenitori all’epoca dell’assalto, non chiedevano altro che le sue parole per scatenare la rivolta. Fra questo i Proud Boys, ovvero un’organizzazione nordamericana fondata nel 2016 dal giornalista e attivista Gavin McInnes.
L’apertura del gruppo, che oggi conta elementi quasi del tutto maschili, fu annunciata dallo stesso McInnes sulla rivista di estrema destra Taki’s Magazine e in tanti vi aderirono e continuano a farlo tutt’ora. A grandi linee, possiamo dire che l’organizzazione è contraria alla cultura della correttezza politica, giudicata soffocante.
Sebbene i Proud Boys non si identifichino come razzisti o fascisti, sono stati accusati negli anni di promuovere queste tematiche. Tante le azioni violente che portano la firma dei membri, che sebbene molti definiscano come transfobici, misogini e islamofobici, racchiudono invece diverse origini etniche. Nel corso degli anni ci sono stati tanti scontri con gruppi “rivali” di estrema sinistra.
Poco prima dell’assalto a Capitol Hill, il gruppo ha stretto un’alleanza con un altro analogo che si chiama Oath Keepers. Questo avvicinamento ha attirato l’attenzione delle forze dell’ordine in quanto entrambe le organizzazioni sono indagate per cospirazione in relazione a quegli eventi. In particolare, tre membri dei Proud Boys erano sospettati di aver coordinato l’assalto e di aver aizzato la folla a commettere aggressioni violente e diversi reati, poi questa ipotesi è stata confermata dall’Fbi.
La corretta gestione del Sistema Tessera Sanitaria rappresenta un aspetto fondamentale per tutti gli operatori…
Il volto di una madre che ha perso una figlia racconta spesso più di mille…
Un silenzio solenne avvolgeva le strade, rotto solo dal suono cadenzato dei passi e dal…
Ci sono momenti in cui sembra impossibile mantenere la concentrazione. La mente vaga, le distrazioni…
La stagione fredda porta con sé molte domande sulla routine quotidiana, ma c’è un gesto…
Se c'è un momento in cui tutto sembra sospeso, è quando un atleta raggiunge un…