Sono state confermate oggi le 11 condanne in appello per gli accusati dell’assalto alla Cgil di Roma avvenuto il 9 ottobre del 2021. La sentenza di oggi è solo l’inizio, riguarda infatti gli imputati che hanno scelto il rito abbreviato per gli altri le indagini sono ancora in corso.
Il 9 ottobre del 2021 ci fu una manifestazione a Roma contro l’obbligo del green pass che portò tra le vie romane migliaia di persone provenienti da tutta Italia. Durante la manifestazione una parte delle persone ha lasciato il cordone principale per andare a protestare sotto la sede della Cgil. Alcuni singoli individui hanno deciso di assaltare la sede devastandola, furono arrestate 12 persone.
Oggi, 20 luglio 2023, sono state confermate undici condanne per alcune delle persone ritenute responsabili del blitz alla sede della Cgil di Roma che si verificò nell’ottobre del 2021.
La sentenza emessa oggi riguarda esclusivamente gli imputati che avevano scelto il rito abbreviato e tutti sono stati ritenuti colpevoli di devastazione e resistenza.
I giudici hanno deciso di confermare la condanna a sei anni di reclusione per Corradetti Fabio, il figlio della compagna di Giuliano Castellino noto leader romano di Forza Nuova.
Sei anni di reclusione anche per Massimiliano Ursino che è invece il leader palermitano del movimento legato all’estrema destra.
Invece per Claudio Toia, che è appartenente al gruppo ultras juventivo chiamato “Antichi Valori” la condanna è cambiata scendendo da sette anni a 5 anni e quattro mesi di reclusione.
Quella che si è tenuta oggi è stato solo la prima sentenza, e come anticipato riguarda solo chi ha scelto il rito abbreviato. Ad occuparsi delle indagini è stato il pm Gianfederica Dito.
Invece per quanto riguarda il procedimento penale che è ancora al vaglio dei giudici di primo grado sono stati imputati anche Castellino, Roberto Fiore e Luigi Aronica, ex Nat.
Bisognerà perciò attendere ancora per conoscere la sentenza finale di quest’altra trance di imputati.
Il 9 ottobre del 2021 a Roma si tenne una manifestazione contro l’obbligo del green pass che sfociò in una vera e propria guerriglia urbana.
Fumogeni, cori, bombe carta e scontri con le forze dell’ordine si susseguirono in più punti della città, scene che furono definite di guerriglia urbana.
Una parte dei manifestanti durante il corteo ha deciso di lasciare la via principale per spingersi verso la sede della Cgil e qui alcuni individui decisero di entrare forzatamente nell’edificio.
In quest’occasione fu devastato completamente il piano terra della sede della Cgil. A capo di questo gruppo c’era Giuliano Castellino il leader romano di Forza Nuova.
La Questura di Roma arrestò 12 persone tra cui il leader di Forza Nuova, Roberto Fiore, Luigi Aronica e Biagio Passaro.
Sei delle persone arrestate furono fermate in fragranza di reato, le altre invece furono arrestate durante la notte con un arresto differito.
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