Emergono nuovi dettagli in merito alla rapina a un portavalori lungo la Statale 131 in Sardegna, all’altezza di Sassari, avvenuta il 30 novembre.
Stando ad alcune testimonianze degli automobilisti presenti, i malviventi parlavano italiano e sono state date informazioni sul loro abbigliamento, ma ancora è caccia per le forze dell’ordine stanno battendo le zone circostanti per raccogliere dettagli utili a rintracciarli.
Intorno alle 8.30 del 30 novembre, alcuni rapinatori hanno bloccato un furgone portavalori lungo la Statale 131, in Sardegna, all’altezza della località di Giave.
In alcune riprese effettuate in lontananza dagli automobilisti in coda, si sentono chiaramente gli spari che i ladri hanno fatto esplodere contro il mezzo blindato per farlo fermare, per poi impossessarsi del bottino e far perdere le proprie tracce.
Sono stati momenti di panico e ci sono stati diversi feriti ma nessuna vittima, solo tanta paura, a partire da coloro che erano nel furgone.
Coloro che si trovavano in quel tratto della Statale, precisamente al chilometro 170, si sono subito resi conto di quanto stava accadendo e in breve tempo le forze dell’ordine sono giunte sul luogo segnalato per bloccare i malviventi, ma senza successo.
Il veicolo che questi hanno utilizzato per la fuga è stato trovato poco dopo ad alcuni chilometri di distanza dal luogo dell’agguato.
Ci sono dei nuovi dettagli che sono emersi in merito a questa vicenda, infatti gli agenti hanno ascoltato a lungo i tanti testimoni che erano presenti, nella speranza di carpire informazioni quanto più precise possibili.
Una automobilista che era di passaggio e si è trovata in mezzo a quell’incredibile scena da film, rimanendo anche ferita da un proiettile vagante, ha raccontato che ad agire è stato un gruppo ben organizzato e pesantemente armato.
Con la loro vettura stavano percorrendo la stessa via che la donna fa abitualmente per recarsi a lavoro. A un certo punto le hanno tagliato la strada e sono scegli armati di mitragliatori, intimandole di tornare indietro.
Poco dopo si è scatenato l’inferno e si sono sentiti diversi spari contro il portavalori della Vigipol che si trovava poco più distante.
“all’esterno erano tutti uguali, con passamontagna a coprire il volto, giacca militare e scarponi”.
queste le parole della 30enne di Ozieri, operata al braccio dopo essere stata colpita da uno dei proiettili durante la fuga dei banditi. Ora è in buone condizioni ma ancora fortemente traumatizzata dall’accaduto.
“parlavano italiano, senza una cadenza particolare. all’inizio io e gli altri automobilisti non capivano cosa stesse accadendo, pensavamo a un’azione militare. invece poi è stato tutto molto chiaro”.
La vettura con cui i rapinatori si sono dati alla fuga, risultata essere rubata, è stata trovata poco dopo nel Nuorese, distrutta poiché gli avevano dato fuoco.
Un’azione rapida e molto violenta che ha fruttato alla banda un bottino di 1 milione di euro. Per accaparrarsi di questa somma, sono stati feriti anche due degli uomini a bordo del portavalori, ovvero l’autista di 38 anni e il 51enne capo della scorta.
I soldi rubati appartenevano alle pensioni e dovevano essere consegnati agli uffici postali di Nuoro, ora sono spariti proprio come gli autori della rapina e le forze dell’ordine continuano le ricerche a tappeto.
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