Il Governo ha in serbo un nuovo assegno da 630 euro. Si tratta di un sussidio rinnovabile, vediamo come ottenerlo.
L’assegno pari a 630 euro è chiamato assegno di inclusione ed è in corso di approvazione con il Decreto Lavoro.
Il Governo ha in serbo diverse misure a sostegno dei lavoratori e dei disoccupati in cerca di lavoro.
Esse sono contenute nel Decreto Lavoro ed includono anche una novità parecchio discussa e controversa, che ha fatto da cavallo di battaglia per la campagna politica della Meloni. Stiamo parlando della modifica/sostituzione del Reddito di Cittadinanza.
Questa misura, introdotta dai pentastellati, nel corso dei mesi, infatti, potrà essere sostituita con un assegno da 630 euro ovvero l’assegno di inclusione.
Il reddito di cittadinanza cesserà di esistere così come lo conoscevamo, a partire dall’inizio del prossimo anno. La progressiva abolizione del reddito sta portando molti malcontenti.
Molte famiglie, infatti, soprattutto dalla pandemia in poi, hanno potuto sostentarsi soltanto grazie al reddito.
Proprio quelle famiglie che oggi sono in dubbio su come potranno fare. L’obbiettivo del governo è quello di evitare sussidi ma di far trovare una vera occupazione ai membri delle famiglie che possono lavorare.
L’assegno da 630 euro al mese frutterà a chi lo percepisce, 7560 euro annui. Si tratta di un assegno che possono percepire soltanto i soggetti appartenenti ad una famiglia che hanno superato i 67 anni di età oppure se non sono autosufficienti.
All’assegno si aggiunge un contributo per permettere alle persone di poter pagare l’affitto. Si tratta di 150 euro. Se non sussistono le condizioni di cui sopra, l’assegno di inclusione potrebbe scendere a 500 euro mensili.
In generale, infatti, tale assegno può essere percepito da quelle famiglie tra i cui membri figurino: un disabile, un soggetto che ha superato i 60 anni di età, un minorenne, un invalido. Un altro requisito parecchio discusso è stato quello che nella famiglia non dovrà figurare un soggetto disoccupato che ha lasciato il lavoro volontariamente entro i 12 mesi precedenti.
I requisiti non sono finiti qui. Infatti, è necessario che l’ISEE della famiglia non superi i 9.360 euro. Poi gli immobili di proprietà non devono superare i 30.000 euro. Ultimo ma non ultimo: nessun componente della famiglia deve possedere un’autovettura che superi i 1600 cm cubici di cilindrata.
L’attesa nei confronti di questo sussidio è molto alta anche se resta qualche perplessità relativa alla effettiva capacità del Governo di poter reintegrare le persone nel mondo del lavoro.
Del resto, l’inflazione alle stelle, in questo momento storico, sta facendo in modo che le disparità e le tensioni sociali siano molto più ampie. Intanto, è in attesa anche la Carta Risparmio Spesa che promette di aiutare i nuclei familiari a far fronte alle spese di tutti i giorni.
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