Assegno di mantenimento nella dichiarazione dei redditi: scopriamo se le somme versate sono oggetto di deduzione o di detrazione fiscale.
Con l’inizio della stagione fiscale a molti contribuenti sorgono tantissimi dubbi in merito alle detrazioni ed alle deduzioni. Nel caso in cui un coniuge versi l’assegno di mantenimento all’ex si ha diritto alla detrazione o alla deduzione? Facciamo chiarezza in merito alla differenza che intercorre tra detrazione e deduzione e, successivamente, facciamo chiarezza alla differenza che intercorre con l’assegno di mantenimento con i figli.
L’assegno di mantenimento che viene versato dall’ex marito all’ex moglie deve essere dedotto o detratto in Dichiarazione dei Redditi? La normativa fiscale è ben chiara e stabilisce che l’assegno di mantenimento versato all’ex dia diritto alla deduzione delle somme dall’imponibile IRPEF. Tali somme versate dall’ex coniuge concorrono alla formazione dell’imponibile per chi li incassa. Con la Circolare n.24 l’Agenzia delle Entrate ha fornito utili chiarimenti al contribuente per indicare l’assegno di mantenimento all’ex coniuge in Dichiarazione dei Redditi.
A disciplinare la deduzione dell’assegno di mantenimento dell’ex coniuge nella Dichiarazione dei Redditi è l’articolo 10, comma 1 lettera c) del DPR n.917/1986. Per il marito che deve erogare l’assegno all’ex moglie le somme versate sono considerate oneri deducibili in quanto abbattono il reddito imponibile IRPEF e consentono di pagare meno tasse. La deducibilità è condizionata dalla presenza di un provvedimento dell’Autorità Giudiziaria, che attesti l’ammontare dell’importo. La deduzione dei versamenti spetta fino alla concorrenza del reddito globale.
Ci sono casi in cui è ammessa la deduzione fiscale dell’assegno di mantenimento dell’ex coniuge. L’Agenzia delle Entrate disciplina che quando l’importo versato e indicato nel provvedimento del Giudice comprende anche la quota per il mantenimento della prole, la quota deducibile si attesta a 50 punti percentuali dell’ammontare totale. È possibile che le somme siano corrisposte seguendo un criterio di adeguamento ISTAT. Gli arretrati spettanti all’ex coniuge che vengono pagati in un’unica soluzione sono oggetto di deduzione.
Si tratta di somme che rappresentano un’integrazione degli assegni periodici versati in precedenza. Anche l’assegno alimentare è ammesso alla deducibilità fiscale (cfr. Risoluzione n. 157/2009). L’Amministrazione Tributaria disciplina la deducibilità dei canoni di affitto e delle spese condominiali corrisposti periodicamente dal Giudice. Se il bene immobiliare è lasciata all’ex coniuge ed ai figli, la deduzione è limitata solo a 50 punti percentuali delle spese sostenute.
Per quanto concerne le differenze che intercorrono tra l’assegno di mantenimento all’ex coniuge ed ai figli, la normativa fiscale vigente sancisce che dal momento che esistono già le detrazioni per figli a carico, l’assegno di mantenimento non è deducibile dal reddito imponibile.
Per ottenere l’assegno di mantenimento, il soggetto istante deve rispettare alcuni requisiti, tra cui:
L’assegno di mantenimento all’ex coniuge oggetto di deduzione deve essere indicato nella Dichiarazione dei Redditi al rigo E22 (del Modello 730/2023) ed al rigo RP 22 (Modello Redditi PF).
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