L’emergenza coronavirus, non ancora del tutto rientrata in Italia, ha fatto nascere nuove esigenze e con esse nuove figure: è il caso degli assistenti civici, che avranno il compito di vigilare nelle zone più a rischio assembramenti di città e luoghi di vacanza. Attorno alla figura degli assistenti civici, reclutati con un bando della Protezione civile, ci sono però una serie di numerosi interrogativi. Saranno più simili ai gendarmi o avranno una funzione di educatori civici? Potranno fare le multe? E sopratutto, come sarà possibile riconoscerli? Ecco qualche chiarimento in base alle informazioni rese note.
Per prima cosa gli assistenti civici saranno soggetti volontari, i quali offriranno ai Comuni e agli enti locali la possibilità di potenziare il monitoraggio nelle strade, nelle spiagge e nei luoghi della movida. Potranno poi essere utilizzati anche per potenziare l’assistenza alle categorie più fragili, dagli anziani ai bambini. Gli assistenti saranno scelti tramite il lancio del nuovo bando, che comprende fino a 60mila posti. Così come per il bando per i medici e poi quello per gli operatori sanitari, il reclutamento sarà coordinato dalla Protezione Civile che indicherà alle Regioni le disponibilità su tutto il territorio nazionale.
L’impiego dei volontari sara gestito dai sindaci per le attività sociali e per collaborare al rispetto del distanziamento sociale: potranno essere impiegati, ad esempio, al mare per regolare l’accesso alle spiagge libere oppure nei parchi e ai mercati. Contribuiranno al supporto delle categorie più deboli della popolazione consegnando spesa e pacchi di prima necessità. I Comuni, attraverso l’Anci, potranno avvalersi del contributo degli assistenti civici per far rispettare tutte le misure messe in atto per contrastare la pandemia. Saranno inoltre ben riconoscibili dai cittadini perché indosseranno una casacca o un fratino con la scritta assistente civico e davanti il logo della Protezione civile nazionale, dell’Anci e del Comune in cui prestano il servizio. Non rientra nei loro compiti, invece, quello di fare multe. Sono volontari “distributori di buona educazione”. Il ministro Boccia ha chiarito come: “Ci ricorderanno, con gentilezza, nei luoghi di assembramento che occorre ancora qualche sacrificio per tutelare i nostri cari e non vanificare gli sforzi fatti fin qui”. E gli assistenti civici “dovranno prevenire e semmai segnalare alla Protezione civile comunale eventuali inosservanze”. Inoltre, quello degli assistenti civici sarà un impiego a tempo limitato. Quindi, non potranno operare oltre il termine dello stato di emergenza dichiarato dal Consiglio dei ministri.
Il bando per gli assistenti civici è rivolto a inoccupati, a chi non ha vincoli lavorativi, anche percettori di reddito di cittadinanza o chi usufruisce di ammortizzatori sociali. Alla selezione possono partecipare tutti i soggetti maggiorenni e residenti o domiciliati in Italia. Non è richiesto alcun titolo di studio. Gli assistenti civici non riceveranno alcun compenso. I volontari presteranno il loro supporto a titolo gratuito sino ad un massimo di tre giorni a settimana, e per non più di 16 ore settimanali, sulla base delle indicazioni fornite da ciascun Comune nel quale operano. Proprio ai Comuni spetteranno pianificazione, organizzazione, formazione , coordinamento e monitoraggio delle attività svolte dagli assistenti civici. Saranno sempre i comuni a comunicare alla Protezione civile di quanti volontari hanno bisogno e ad attivare poi le necessarie assicurazioni.
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