Antonio Milia, brigadiere che uccise il comandante dei carabinieri Doriano Furceri, verrà ricoverato in una casa di cura.
Il tribunale ha stabilito che Antonio Milia, 57enne autore dell’omicidio ai danni del suo comandante Doriano Furceri, 58 anni, verrà trasferito dal carcere di San Vittore ad una casa di cura. La sentenza di non imputabilità è arrivata al termine dell’udienza preliminare di ieri, 9 marzo, a seguito di una perizia psichiatrica in base alla quale l’uomo è stato dichiarato incapace di intendere e volere.
Giovedì 9 marzo si è svolta l’udienza preliminare del Tribunale Militare di Verona, durante la quale Giancarlo Boncompagni, perito psichiatrico, ha presentato Antonio Milia come totalmente incapace di intendere e volere nel momento in cui ha compiuto l’omicidio.
La difesa ha convocato un consulente specializzato in materia, lo psichiatra forense Pietro Pietrini, il quale si è detto d’accordo con il risultato della perizia.
Il brigadiere 57enne soffrirebbe a quanto pare di un disturbo psicotico caratterizzato da manie di persecuzione che sono state definite “fortemente condizionanti”. La diagnosi non ha però trovato d’accordo il consulente nominato dall’avvocato della famiglia della vittima.
La perizia psichiatrica alla quale è stato sottoposto l’imputato aveva il fine di stabilire se Antonio Milia fosse in grado di presenziare al processo, per definire in che modalità condurre l’indagine.
La valutazione quindi riguardava una varietà di aspetti comportamentali e clinici di Milia, dalla capacità di intendere e volere al momento dei fatti alla necessità di misure di sicurezza ed eventuali cure.
Una diagnosi del genere, però, rende l’uomo non imputabile e porta di conseguenza alla richiesta di non luogo a procedere. Per questo motivo, Antonio Milia verrà scarcerato da San Vittore, dove si trova al momento.
La perizia psichiatrica, tuttavia, ha riconosciuto l’uomo come un pericolo medio alto per la società, motivo per il quale è stata stabilita una nuova misura di sicurezza che prevede il ricovero provvisorio dell’imputato all’interno di una casa di cura e custodia. Una volta ricoverato nella struttura, Milia potrà ricevere cure mirate e le sue condizioni verranno valutate dai medici ogni 6 mesi.
Si tratta di una soluzione che il consulente d’ufficio stesso aveva suggerito, dichiarando Milia del tutto non compatibile con la condizione di detenuto. L’obiettivo è quindi quello di collocare l’uomo in una struttura specialistica che possa seguirlo in un percorso di cura mirato.
La modifica della sentenza arriva più di quattro mesi dopo il delitto, che ebbe luogo il 27 ottobre 2022 nella caserma dei carabinieri di Asso, Como. A gennaio dello scorso anno Milia era stato ricoverato in Psichiatria a motivo di importanti problemi legati alla sua salute mentale.
In particolare, Milia avrebbe avuto comportamenti preoccupanti dimostrando tendenze suicide, situazione da imputare a quanto pare ad alcune difficoltà familiari. La sospensione del brigadiere dal servizio sembrerebbe essere stata introdotta in contemporanea al trasferimento del comandante Furceri ad Asso.
Comunque, a seguito di un percorso psichiatrico e della documentazione prodotta dall’ospedale, la commissione militare aveva disposto che il brigadiere potesse tornare in servizio nel pieno delle sue facoltà. E così, Antonio Milia era tornato a lavorare il 18 ottobre.
Tuttavia, il comandante Furceri aveva disposto le ferie forzate per il brigadiere, ritenendolo non ancora in grado di riprendere servizio. Sembrerebbe essere questo quindi il motivo scatenante della tragedia che ha portato Milia a togliere la vita al suo superiore con tre colpi di pistola.
La corretta gestione del Sistema Tessera Sanitaria rappresenta un aspetto fondamentale per tutti gli operatori…
Il volto di una madre che ha perso una figlia racconta spesso più di mille…
Un silenzio solenne avvolgeva le strade, rotto solo dal suono cadenzato dei passi e dal…
Ci sono momenti in cui sembra impossibile mantenere la concentrazione. La mente vaga, le distrazioni…
La stagione fredda porta con sé molte domande sulla routine quotidiana, ma c’è un gesto…
Se c'è un momento in cui tutto sembra sospeso, è quando un atleta raggiunge un…