Si chiama 16 Psyche l’asteroide che la NASA intende esplorare e che ha un valore di 10 quintilioni di dollari.
La NASA è pronta ad esplorare, mediante un veicolo spaziale, l’asteroide 16 Psyche, ricco di metalli. La missione partire nel mese di ottobre 2023, dopo un’attenta revisione interna, visto che il lancio è stato ritardato quest’anno a seguito di problemi di sviluppo dell’intero progetto.
16 Psiche vale, secondo quanto comunicato, ben 10 quintilioni di dollari. Una cifra inimmaginabile che, però, ha suscitato l’interesse della NASA. L’asteroide in questione ha un diametro di 226 km ed è composto da nichel e ferro.
Proprio tali materiali hanno affascinato gli esperti dell’agenzia spaziale che non vedono l’ora di poter studiare un’asteroide che non sia semplicemente fatto solo di ghiaccio o di roccia.
L’11 ottobre si è conclusa la finestra di lancio per la missione Psyche, ma il team non è riuscito ad intraprendere i test necessari per effettuare il decollo, in quanto c’è stato un ritardo dell’arrivo del software e delle apparecchiature specifici per procedere.
Per queste motivazioni, il lancio, previsto per il 2022, ha subito uno slittamento, anche se il veicolo spaziale è stato inviato al Kennedy Space Centerr, dal Jet Propulsion Laboratory della NASA.
La missione fa leva su un budget circoscritto e il mancato lancio ha creato qualche problema, considerando il fatto che le missioni di scoperta sono accetta in base alla loro capacità di fornire un alto valore alla ricerca scientifica.
Il mancato lancio, pertanto, ha indotto la NASA ad avviare un’indagine interna e una revisione indipendente sulle ragioni che hanno provocato tale ritardo della missione. Pertanto, l’agenzia ha deciso di avviare il lancio a partire dal mese di ottobre del 2023.
Non è la prima volta che una situazione del genere si verifica: ricordiamo, infatti, che già nel 2017 il programma sarebbe dovuto partire a metà anno per poi concludersi nel 2026. Ora, la finestra temporale si estende, dunque, al 2029.
Fra sette anni, dunque, gli scienziati dovranno comprendere se l’asteroide rappresenta, in sostanza, la parte residuale di nucleo primario di un protopianeta. Un modo efficace per comprendere cosa si cela all’interno dei mondi che compongono il sistema solare, visto che i nuclei, quantomeno al momento, non sono accessibili.
Dovremo, a questo punto, attendere l’inizio della missione e sperare che, l’anno prossimo, non ci siano ulteriori ritardi che potrebbero spostare ancora più avanti lo studio di questo asteroide.
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